Smog, Pisapia e il tabù del blocco del traffico

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L’aria salata e polverosa si incolla al palato. Il traffico è una follia. Nessuno ha ascoltato l’appello del sindaco Pisapia, «lasciate l’auto a casa, è un’ emergenza sanitaria». Milano soffoca. Lunedì, a meno di clamorosi ripensamenti dell’ultim’ora, dovrebbe scattare il blocco parziale del traffico per una settimana.
A questo punto è il minimo che si possa fare, invece in città  si riapre il solito velenoso dibattito – è giusto non è giusto, serve non serve – come se più della salute pubblica contassero la libertà  di ammorbare l’aria e le lamentele dei commercianti. Il Comune sta tentando di fare qualcosa ma è assediato da chi sostiene «l’inutilità  di un provvedimento che provocherebbe caos», tanto che il sindaco solo oggi ratificherà  la sua decisione, ma già  voci insistenti parlano di una clamorosa retromarcia.
Eppure, da dodici giorni le concentrazioni di polveri sottili (Pm10) sono tali da far lievitare le statistiche relative alle morti direttamente attribuibili allo smog. In zona Città  Studi, per esempio, sono più del doppio di quelle consentite, e non è un caso se in questi giorni le patologie respiratorie nei reparti di pediatria sono nella fase acuta. In più, l’alta pressione durerà  a lungo tanto che si ipotizza un record di superamento delle soglie per 45 giorni consecutivi.
Lunedì, dopo 14 giorni oltre il livello, dovrebbe scattare la «fase due». Sette giorni su sette, dovrebbe essere bloccato il traffico all’interno della cerchia dei Bastioni – dalle 7,30 alle 19,30. Potranno entrare solo i residenti e le auto «ecologiche», un ossimoro su quattro ruote (elettriche, ibride, metano, gpl), come se nessuno sapesse che pneumatici e freni causano percentuali altissime di polveri sottili. La novità  è che non potranno circolare per tutto il giorno le auto diesel Euro 3, anche fuori dal centro storico. Purtroppo la lista delle deroghe è troppo lunga e ostica da decifrare: tra quelle libere di inquinare, per esempio, ci sono anche le auto con a bordo almeno tre persone. I mezzi pubblici verranno potenziati, ma non è detto che reggeranno l’assalto della nuova utenza appiedata. Funzionerà ?
Di certo sarà  un caos di malintesi, polemiche, furbi su quattro ruote e vigili che controllano a spanne, ma da qualche parte bisognerà  pur cominciare per convincersi che «a mali estremi estremi rimedi». Prima o poi bisognerà  pensare a un blocco vero e a ben altre misure strutturali. E, invece, alla prima prova di forza con la lobby dell’automobile la giunta Pisapia rischia di perdere credibilità .


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