Usa, dalle urne uno schiaffo alla destra

by Sergio Segio | 10 Novembre 2011 7:41

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NEW YORK – Stop all’offensiva anti-sindacale. Non passa la legge sulla “persona umana” che avrebbe messo al bando aborto e ricerca sulle staminali. Non piace agli elettori la norma anti-immigrati. Forse il vento sta cambiando in America: in cinque test elettorali, quattro vittorie ai democratici ieri hanno fatto sperare che le chance di una rielezione di Barack Obama siano in risalita. Il voto più importante viene dall’Ohio, perché segna un’inversione di tendenza dopo 30 anni di indebolimento dei diritti sindacali. Con una maggioranza netta del 61%, nello Stato governato dai repubblicani gli elettori hanno abrogato la legge che di recente ha messo fine alla contrattazione collettiva nel pubblico impiego, privando di quel diritto 350.000 dipendenti. Uno shock per i repubblicani, che hanno cavalcato la campagna contro i diritti sindacali degli statali anche in altri Stati, dal Wisconsin all’Indiana. «E’ chiaro che i cittadini hanno parlato», è stato il commento amaro del governatore dell’Ohio, il repubblicano John Kasich, bocciato nella sua iniziativa.
Ora i vertici repubblicani devono trarne la conseguenze a livello nazionale, perché una delle lezioni dell’Ohio è la ritrovata capacità  di mobilitazione dei sindacati. Ridotti ai minimi termini, con una base di iscritti che è un terzo rispetto agli anni Settanta, le organizzazioni dei lavoratori sembravano nell’angolo. E invece è stato loro il contributo decisivo che ha spostato gli equilibri in Ohio, con una campagna massiccia e capillare, capace di far leva sulla simpatia che vaste categorie del pubblico impiego (poliziotti, vigili del fuoco, insegnanti) riscuotono anche fra gli elettori repubblicani. Un segnale importante in vista delle presidenziali che si tengono fra un anno: i sindacati sono stati storicamente uno dei pilastri del consenso verso il partito democratico.
Su un terreno completamente diverso, quello dei valori etici e dei diritti, si è giocata la battaglia del Mississippi. Lì era scesa in campo la destra cristiana fondamentalista, con una proposta di legge senza precedenti: imponendo una concezione larghissima della “persona umana”, avrebbe messo fuori legge ogni aborto, incluso nei casi di stupro, incesto, o quando è in pericolo di vita la madre. La vittoria al referendum nel Mississippi avrebbe vietato molti anticoncezionali, e avrebbe imposto limiti severi alla fecondazione in vitro nonché alla ricerca sulle staminali. La bocciatura di questa legge nel Mississippi è un segnale di ridimensionamento della destra religiosa, che progettava di estendere iniziative analoghe in altri Stati Usa. Una terza vittoria per i democratici è venuta nel Maine con l’approvazione di una legge che consente di iscriversi si registri elettorali nel giorno stesso delle elezioni: i repubblicani al contrario tendono a restringere il diritto di voto per escludere le minoranze etniche. Quarto successo in Arizona dove è stato bocciato il senatore artefice della legge contro gli immigrati.
Per la destra l’unica vittoria è venuta in un altro referendum dell’Ohio, a carattere simbolico e senza conseguenze pratiche, dove gli elettori hanno bocciato l’obbligo di assicurazione sanitaria contenuto nella riforma Obama.

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