Cgil-Cisl-Uil dopo sei anni scioperano uniti

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ROMA – I flash li illuminano uno di fianco all’altro, all’uscita della sede della Uil e qualcuno tra i cronisti commenta: «Tenete la foto che chissà  quando ricapita». Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti ci mettono meno di un’ora per decidere il primo sciopero generale unitario da sei anni. Sei anni e una gran quantità  di polemiche e accordi separati, accuse reciproche, addirittura assalti alle sedi delle altre organizzazioni. L’ultima volta insieme era stato il 25 novembre 2005: quattro ore di astensione dal lavoro in tutta Italia, anche allora contro una manovra economica, quella del Berlusconi declinante che si avviava a perdere (per un soffio) le elezioni del 2006.
Oggi la manovra è quella di Monti. Ci voleva il professore per far rinascere l’unità  sindacale? «Nessuno può negare che in una situazione così disastrosa la risposta non può che essere unitaria», dice prudente Raffaele Bonanni. Perché è chiaro che appena la situazione diventasse normale, la fotografia di ieri mattina tornerebbe una rarità . Anche Camusso pensa che l’unità  sia assai fragile: «Dire che si possono cancellare gli anni di divisioni del recente passato è molto complicato». Certo la durezza della manovra «permette e impone scelte unitarie per difendere i lavoratori e i loro redditi». «C’è un problema e a quel problema rispondiamo insieme», dice il leader della Uil, Luigi Angeletti.
Il problema è il pacchetto di sacrifici di Monti, sono gli interventi sulle pensioni e sulla prima casa, è anche la logica del prendere o lasciare «che manda in soffitta la concertazione», come dice Bonanni. Così i sindacati proclamano lo sciopero di 3 ore per conquistare una trattativa vera con Palazzo Chigi e almeno alcune modifiche ai provvedimenti che colpiscono le fasce meno ricche della popolazione. I provvedimenti di blocco delle indicizzazioni per pensioni anche al di sotto dei 1.000 euro netti, il rapido adeguamento dell’età  pensionabile delle donne a quella degli uomini e un’Ici che, secondo l’Istat, diventerà  un problema per una famiglia su tre, sono i bocconi più amari da mandare giù e i punti sui quali i sindacati chiedono una modifica. Lo sciopero coinvolgerà  lunedì i dipendenti privati. Ci saranno presidi di fronte alle prefetture e alle sedi di Camera e Senato. Il 19 dicembre toccherà  ai lavoratori del pubblico impiego. Partecipa anche l’Ugl.
Dopo quella del 12 dicembre i sindacati proclameranno altre iniziative unitarie? «Non mi piace mettere nel conto le sconfitte», ironizza Angeletti. Comunque non sarà  facile tenere in vita la fragile unità  di queste ore. A Bologna la Cgil sciopererà  da sola. Pesano le divisioni con Cisl e Uil sulla tormentata vicenda Fiat. E proprio domani a Torino potrebbe arrivare un nuovo accordo separato tra Marchionne e i sindacati delle sue fabbriche. Non sarà  facile lunedì per la Fiom partecipare a cortei unitari con Fim e Uilm, firmatarie di un accordo che esclude i metalmeccanici della Cgil da tutte le fabbriche del Lingotto. Lunedì lo sciopero Fiom durerà  8 ore per protestare appunto contro questa esclusione.


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