Italia in recessione, sarà un Natale al risparmio
ROMA – Sarà un Natale “ristretto”, ispirato alla prudenza. Gli italiani spenderanno un po’ meno rispetto allo scorso anno, soprattutto in vestiti, libri ed elettrodomestici. Per la prima volta diminuiranno i regali tecnologici, telefonini e computer in testa. Un Natale dimesso (si prevede una riduzione dei consumi dello 0,4%) ma tutto sommato non depresso. Con la consapevolezza però che la tanto temuta recessione, attesa per l’anno prossimo, in realtà è già arrivata. Almeno secondo l’Ufficio Studi della Confcommercio, che ha diffuso le stime di crescita per i prossimi due anni e ha rielaborato i dati degli ultimi due trimestri.
Per il 2012 prevede per l’Italia una riduzione del Prodotto interno lordo dello 0,6 %, che si accompagnerà alla contrazione dei consumi dello 0,3%. Si tornerà a crescere solo nel 2013, con un modesto +0,4 % del Pil e un +0,3% nei consumi. «Ma – è questa la grande novità – variazioni congiunturali negative su questi due indicatori sono attese già tra il terzo e il quarto trimestre del 2011», scrive l’Ufficio Studi. Sono valutazioni ancora grezze e approssimative, da prendere con la dovuta cautela. Ma se saranno confermate dalle stime dell’Istat in uscita nelle prossime settimane, significheranno che la recessione è già cominciata.
A mettere in allarme è stata l’analisi di ottobre. Secondo l’Indicatore dei consumi Confcommercio si è avuta una riduzione dello 0,5 % della domanda rispetto allo stesso mese del 2010, diminuzione che sale allo 0,8 % se confrontata con il settembre di quest’anno. Abbigliamento e calzature hanno registrato, rispetto all’ottobre dell’anno scorso, un significativo ridimensionamento (-5,2%). Diminuite anche le vendite di autovetture e motocicli (-4,7%) e quelle di beni e servizi ricreativi (-4,2%). Unico comparto a non sentire la crisi è quello delle comunicazioni (+9,3%). «Il calo – spiegano – è la spia di un problema di avvio, nel terzo trimestre, di una fase di ripiegamento dei consumi delle famiglie non trascurabile e che potrebbe proseguire nella prima parte del 2012». Una tendenza che trova riscontri nelle stime di Confindustria, che segnala a novembre una produzione industriale in contrazione dello 0,1% e una riduzione degli ordini dello 0,4% rispetto al mese precedente.
Per il Natale 2011 Confcommecio stima un calo di consumi da tredicesime e lavoro autonomo dello 0,4% rispetto all’anno passato. Tradotto: la famiglia media italiana spenderà per regali e cenoni vari 1555 euro, contro i 1561 euro del 2010. Per l’80,9% degli italiani sarà un Natale «dimesso ma non depresso, e comunque non peggiore dello scorso anno». L’88,2% farà regali, il 2,4% in meno rispetto al 2010. A risentire dell’incertezza saranno i settori dell’editoria (libri, cd, dvd), dell’abbigliamento, degli elettrodomestici. Si prevede un cedimento, e sarebbe la prima volta, dei prodotti tecnologici. Bene, in senso relativo, alimentari, vini, profumi, cosmetici e giocattoli. Per la prima volta, infine, la quota dei consumatori che acquisterà regali su Internet raddoppierà , superando la soglia del 13 %.
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