La disoccupazione in Italia sale all’8,5%

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ROMA – La disoccupazione avanza in Italia e nei Paesi dell’euro, dove tocca un livello record dalla nascita della moneta unica. Fa meglio solo la Germania. Segnale che sempre più persone rimaste senza lavoro ne cercano uno. Proprio alla vigilia di un nuovo anno che si annuncia però recessivo per l’Italia, come anticipato due giorni fa dall’Ocse. «Nel 2012 temiamo una caduta verticale dell’occupazione nel nostro Paese. Siamo molto preoccupati», si allarma Susanna Camusso, segretario della Cgil. Anche perché, spiega Camusso, entriamo in recessione avendo «perso qualcosa come 600 mila posti di lavoro» durante gli anni della crisi. La «vera emergenza» è «ridurre l’area della precarietà  nei contratti» e pensare alle «tante piccole, medie e grandi imprese» soffocate da «stretta creditizia, abbassamento dei consumi e mancata ripresa».
Un’Italia debole, dunque. Il tasso di disoccupazione in ottobre sale all’8,5%, il dato più alto da maggio 2010, calcola l’Istat, benché l’incremento rispetto a un anno fa sia flebile (+0,1%). Pesante la situazione tra i giovani: il 29,2% tra i 15 e i 24 anni non ha lavoro, ma lo cerca (+1,5%). Cala di poco la disoccupazione femminile (al 9,4%, -0,2%). Critico anche il tasso di occupati, quasi fermo sui livelli di ottobre 2010. Solo 53 mila i posti creati in un anno, a fronte di oltre 2,1 milioni di senza lavoro e quasi 15 milioni di inattivi nella fascia 15-64 anni: né occupati né in cerca.
«Il tasso di disoccupazione è il più alto da oltre un anno e conferma la situazione molto preoccupante del nostro mercato del lavoro», commenta Giorgio Santini, Cisl. «I disoccupati restano stabilmente al di sopra dei due milioni con una disoccupazione giovanile vicina all’impressionante dato del 30%. La situazione rischia di peggiorare e va affrontata evitando ulteriori fuoriuscite di lavoratori». Un quadro che secondo Luigi Angeletti, segretario della Uil, «dipende anche dal calo della produzione industriale partito già  a settembre, ora ne subiamo gli effetti». Se la crescita stenta a ripartire «nel 2012 potremmo perdere decine di migliaia di posti di lavoro». I lavoratori «sono una grande ricchezza», aggiunge Angeletti. «Se lo dimentichiamo diventeremo un Paese in declino»
Non va meglio nei paesi dell’Euro. Sempre in ottobre, riferisce Eurostat, la disoccupazione è salita al 10,3% (al 9,8% nell’Europa a 27 paesi). Un nuovo record storico dall’introduzione dell’euro. Questo significa 126 mila persone in più alla ricerca di un impiego in un solo mese, da settembre a ottobre. Per un totale di 16,3 milioni di disoccupati nell’Eurozona, 24 milioni nella Ue a 27.
In controtendenza, la Germania. La disoccupazione tedesca cala in novembre, più di quanto previsto dagli analisti, tornando sotto il 7%. I senza lavoro sono scesi al 6,9% dal 7% di ottobre: 20 mila unità  in meno rispetto alle 5 mila stimate alla vigilia, 2,91 milioni di disoccupati totali, secondo quanto riferito dall’Agenzia federale del lavoro.


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