“Picchiata dai genitori”, bimba in fin di vita

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MILANO – Sono indagati per maltrattamenti e lesioni gravissime i genitori, egiziani, della bimba di due anni arrivata in fin di vita al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Crema, mercoledì pomeriggio. I medici si sono accorti subito che qualcosa non tornava nella versione del padre, che raccontava di una semplice caduta, e hanno disposto immediatamente il trasferimento della piccola agli Ospedali civili di Brescia, dove è ora in prognosi riservata. Contemporaneamente hanno segnalato il caso alla polizia che è subito partita con le indagini.
La bambina ha i segni di numerosi traumi sul capo, diversi ematomi su tutto il corpo, una situazione clinica complessiva così delicata che i medici hanno escluso di poterla operare e la tengono in osservazione. Le sue condizioni sono stazionarie ma gravissime: per i sanitari le speranze di salvarla sono minime. La procura intanto, oltre a iscrivere nel registro degli indagati i due genitori, ha deciso il trasferimento in una comunità  protetta della mamma della piccola e degli altri due figli, due bambini di uno e quattro anni. Il sospetto è che nel casolare alla periferia di Soresina, in provincia di Cremona, la bambina sia stata picchiata violentemente. La decisione della procura di allontanare il padre dal nucleo familiare fa pensare che sia da chiarire soprattutto la sua posizione. La moglie, secondo le prime indagini del commissariato di Crema, coordinate dal pm Francesco Messina, si sarebbe limitata a coprire le responsabilità  del marito. L’uomo, disoccupato come la moglie, ha raccontato agli investigatori che la piccola è caduta rovinosamente dalle scale martedì mattina. «È caduta – avrebbe detto l’uomo – poi si è addormentata per due giorni e l’abbiamo lasciata riposare». Ma nella versione dei due genitori c’è un vuoto di almeno 18 ore, dalla presunta caduta fino al ricovero di due giorni fa. Com’è possibile che la coppia di egiziani non si sia accorta che la bimba cadendo ha sbattuto la testa in maniera così violenta? E perché i due hanno aspettato tanto tempo prima di raggiungere il pronto soccorso della zona?
Incongruenze che alimentano gravi sospetti soprattutto sul padre, e che hanno fatto scattare l’iscrizione nel registro degli indagati per maltrattamenti a carico di entrambi i genitori, anche se la posizione della madre, indagata in concorso, è più defilata. Le indagini della polizia hanno verificato intanto che effettivamente nella casa ci sarebbero delle scale – anche ripide – ma gli accertamenti in ospedale portano ad escludere che gli ematomi che la piccola ha su tutto il corpo siano compatibili con una caduta accidentale. «La famiglia non era in carico ai servizi di assistenza del Comune – fa sapere l’assessore alle politiche sociali Luigi Vecchia – i due genitori non lavorano, erano aiutati dalla parrocchia, ma non risulta che in casa ci fossero problemi di alcol o droga. E anche l’abitazione è stata trovata in uno stato decoroso dai nostri ispettori». Resta dunque da chiarire cosa abbia ridotto in fin di vita la piccola egiziana, l’unica tra i tre fratellini a presentare ferite sul corpo. Per i medici, alcuni segni sul corpicino, alcuni ematomi in fase di assorbimento, farebbero pensare a lesioni pregresse. Per questo la procura vuole andare fino in fondo e capire se la piccola abbia subito violenze già  in passato.


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