“Una decisione politica e anticostituzionale”

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ROMA – «Negare il finanziamento al film di Marco Bellocchio La bella addormentata significherebbe andare contro la legge e forse anche contro la Costituzione»: Riccardo Tozzi, che con la Catrtleya produrrà  il film – l’inizio delle riprese è previsto per la fine di gennaio – ha le idee chiare rispetto all’ordine del giorno del Consiglio regionale sul rifiuto di concedere finanziamenti “ad un film sulla storia di Eluana Englaro”. In realtà  Tozzi è ottimista: «Quella della giunta è stata una presa di posizione preventiva su un film di cui nessuno dei partecipanti sa nulla, sono sicuro che si ricrederanno. Quello che conta è il parere della Film Commission».
La Film Commission ha avuto la sceneggiatura?
«L’abbiamo inviata insieme alla richiesta di finanziamento, è la procedura. Il compito della Film Commission è di controllare la natura tecnica nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge».
Che sono?
«Il film deve portare lavoro in Friuli e quindi occupazione, deve avere un effetto promozionale nel senso di valorizzare l’immagine della regione nel mondo, e una storia su un tema spirituale andrà  certamente nei festival internazionali. Quanto al requisito della qualità  artistica, penso che un film di Bellocchio scritto da Rulli e Petraglia, abbia le garanzie necessarie. Penso che, con questi requisiti, anche chi volesse fare davvero un film sul caso Englaro, avrebbe tutto il diritto».
E “La bella addormentata” non è sul caso Englaro?
«No e non sarebbe neanche esatto dire che è ispirato. Il film racconta tre diverse storie di fantasia che si svolgono nel clima degli ultimi giorni di vita di Eluana. La sua vicenda resta di sfondo attraverso notiziari e materiale documentario. Alba Rohrwacher ad esempio interpreta una giovane militante cattolica che in quel periodo sta con un gruppo di sostegno alla vita di Eluana. Suo padre è Toni Servillo. Nel cast delle altre storie – una è su un ragazzo e una ragazza che non hanno nulla a che vedere con il caso – ci sono Piergiorgio Bellocchio e Michele Riondino».
Può definire il tema del film?
«Non vorrei sostituirmi a Bellocchio, ma posso dire che il tema è sulla vita e sulla morte, al centro e predominante è il tema dell’importanza della vita. È un film di grande intensità  spirituale, senza nessuna irrisione nei confronti delle posizioni cattoliche».


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