Scandalo Wulff e ipocrisie tedesche
Ma il caso del prestito privato concesso all’allora ministro-presidente della Bassa Sassonia dalla moglie di un industriale, con il quale Wulff aveva assicurato di non avere rapporti di affari, diventa ogni giorno in più una telenovela in cui affiorano le trasparenze e le ipocrisie della politica tedesca. Trasparenze perché tutta la vicenda è stata analizzata con attenzione e senza pregiudizi, negativi o positivi, dalla stampa. Ipocrisie perché nessuno è intervenuto sul problema dei «costi della politica» (Wulff ha avuto anche un finanziamento privato per la promozione di un suo libro) e dei metodi di scelta della classe dirigente nelle potenti amministrazioni dei Là¤nder e nei partiti. A proposito di ipocrisie, non va dimenticata la Bw-Bank, che prima ha assegnato a Wulff un mutuo a condizioni favorevoli per estinguere il prestito privato, e adesso avvia un’inchiesta per tutelare la propria immagine. Lacrime di coccodrillo.
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Nell’Unione europea si parla sempre più spesso di «salto federale», reso necessario almeno nella zona euro per affiancare una struttura politica alla moneta unica, con i passaggi necessari e progressivi attraverso l’unione bancaria (già sui binari, se ne discuterà nell’imminente Consiglio europeo di giovedì e venerdì), un bilancio comune e un’armonizzazione fiscale.