Tav, firmato il nuovo accordo tra Italia-Francia

by Sergio Segio | 20 Dicembre 2011 17:23

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«Grande soddisfazione». Così l’assessore piemontese ai trasporti Barbara Bonino commenta l’esito della riunione della commissione intergovernativa sulla Tav. «La presenza del ministro Passera – aggiunge – ci garantisce la continuità  con il passato. Ora, avanti con i lavori. È positivo che la sede operativa della nuova società  che rileverà  Ltf sia a Torino, così come è importante che sia la Regione Piemonte che la Rhone-Alpes siano state ammesse nel cda con il ruolo di osservatori: è una garanzia in più per i nostri concittadini». «Un’altra notizia di rilievo – prosegue – soprattutto per le nostre aziende, è rappresentata dalla suddivisione dell’appalto per la costruzione del tunnel di base. Invece di un unico general contractor ci saranno perlomeno tre gare distinte, il che consentirà  alle nostre società  di poter accedere agli appalti».

Il nuovo soggetto promotore della nuova linea Torino-Lione avrà  la sede legale a Chambery. Il presidente della commissione dei contratti e il presidente del servizio di controllo saranno francesi, mentre l’amministratore delegato, il direttore finanziario e amministrativo saranno scelti dall’Italia. Anche la Commissione europea avrà  un rappresentante nel cda della nuova società , così come in seno alla Cig. Il testo dell’accordo Italia-Francia, dopo la firma delle autorità  politiche sarà  quindi inviato ai rispettivi parlamenti per la necessaria ratifica.

Paolo Ferrero, Prc-Fds: pessimo regalo di Natale
«L’accordo siglato oggi tra Italia e Francia è davvero un pessimo regalo di Natale per gli italiani: continua lo spreco di denaro pubblico, altri 8 miliardi (per un totale di 17 miliardi di spesa totale prevista) per un’opera inutile, dannosa e contestata da anni dalla popolazione valsusina». È quanto dichiara il segretario nazionale di Rifondazione comunista-Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero che aggiunge: «è evidente a tutti che si tratta dell’ennesima grande opera che rappresenta un enorme affare per i soliti noti, e che per questo ha un consenso bipartisan, nel centrodestra e nel centrosinistra». «Il ministro Passera – aggiunge Ferrero – dovrebbe pensare piuttosto ai pendolari: ai treni di chi si sposta ogni giorno per studio e per lavoro, molto spesso in condizioni di pesante disagio, tra ritardi, carrozze vecchie e sporche. I soldi vanno spesi per loro, prima di tutto».

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