Una nuova integrazione senza Usa e Canada
Nascerà domani in Venezuela la Comunità degli stati latinoamericani e caraibici (Celac), un nuovo organismo di integrazione regionale all’insegna di «solidarietà , cooperazione, complementarietà e concertazione». Per due giorni, i rappresentanti di 33 paesi – dal Rio grande alla Terra del fuoco – si riuniranno nel Fuerte Tiuna, la principale installazione militare della capitale Caracas, per disegnare i contorni di un vertice considerato storico, che interessa l’intero continente americano esclusi Stati uniti e Canada. Il progetto si è messo in marcia in Messico nel 2010 e prevede un’ulteriore tappa nel summit che si svolgerà in Cile nel 2012.
La Celac avrebbe dovuto svolgersi a Caracas il 5 luglio, data del Bicentenario dell’indipendenza del Venezuela, ma è stato rinviato a causa delle condizioni di salute del presidente Hugo Chà¡vez, affetto da un tumore alla prostata. «Dobbiamo mantenere la stabilità e contribuire a creare in America latina una zona di pace, una zona veramente democratica che cominci a suggerire al mondo delle soluzioni economiche fuori dal neoliberismo, dal capitalismo: per far sì che l’umanità sia più umana», aveva detto il presidente venezuelano citando Alà Primera.
Certo, alcuni stati governati dalla destra- come il Cile del miliardario Sebastian Pià±era o la Colombia di Manuel Santos – ben poco hanno a che vedere con le spinte progressiste messe in moto dai paesi dell’Alba – l’Alleanza bolivariana per i popoli della nostra America, creata a Cuba da l’Avana e Caracas il 14 dicembre del 2004 e poi estesa a Bolivia, Ecuador, Nicaragua. Prima che il colpo di stato deponesse il presidente Manuel Zelaya, il 28 giugno 2009, c’era anche l’Honduras. Chà¡vez, però, per realizzare il «sogno del libertador Simon Bolivar», è pronto a differenziare i tavoli della trattativa, e anche a lavar via l’antica ruggine con l’omologo colombiano: che spinge per fargli abbandonare ogni velleità di dialogo con la guerriglia marxista Farc.
La Celac – a cui hanno contribuito diversi blocchi regionali come Caricom (paesi dei Caraibi), il Gruppo di Rio e l’Unasur (Sudamerica) – raggrupperà circa 550 milioni di abitanti e riguarderà un’estensione territoriale di quasi 20 milioni di km quadrati.
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