30 morti, ma la bomba quasi non fa notizia

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Jamrud però si trova nel di Khyber – uno dei distretti semiautonomi detti «tribali», autogovernati dalle tribu pashtoon nella regione alla frontiera afghana. Il distretto di Khyber è quello attraversato dalla strada che raggiunge l’omonimo passo alla frontiera din l’Afghanistan, quindi la principale via di comunicazione tra i due paesi, a lungo usata dalle truppe Nato per i rifornimenti (prima del gelo calato tra Pakistan e Usa, in particolare dopo che gli americani hanno ucciso «per errore» 27 soldati pakistani durante un raid alla frontiera afghana.
Tutti questi elementi sono necessari a situare l’«ennesimo» attentato. La bomba era piantata in un veicolo nella zona del mercato ed è stata fatta esplodere a distanza. Questo avviene mentre rinfocola la tensione tra le forze di sicurezza pakistane e alcune fazioni del Ttp, o «movimento dei taleban pakistani». La zona di Jamrud è abitata dal clan Kukikhel, sottogruppo della potente tribù Afridi, che ha organizzato una delle milizie tribali («lashkar») sorte negli ultimi anni in funzione antitaleban. I Kukikhel dicono che l’attentato era diretto contro di loro – uomini della lashkar stavano facendo il pieno dove la bomba è esplosa.
Lunedì inoltre un gruppo di 10 soldati pakistani rapiti l’anno scorso sono stati trovati morti nel vicino territorio della tribù Orakzai. E questo getta molti dubbi sulle notizie circolate con insistenza, secondo cui contatti e negoziati sono in corso dietro le quinte tra i taleban pakistani e il governo di Islamabad


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