Amministratori e movimenti, la «democrazia» a Napoli
I lavori si svolgerà domani tra il teatro Politeama e il Maschio Angioino con tavoli tematici per mettere a confronto amministrazioni, movimenti e cittadini, per tentare di costruire un movimento nazionale e provare a tessere un discorso tra nord e sud del paese al di fuori della retorica della crisi e delle ricette liberiste.
L’apertura dei lavori è affidata a Norma Rangeri (Il manifesto) e Alberto Lucarelli, assessore ai Beni comuni e democrazia partecipativa del comune di Napoli. Dalle 12 partiranno i quattro tavoli tematici: «Economia del territorio e degli enti locali» che sarà coordinato da Beppe Caccia, con relazioni introduttive di Giulio Marcon (Sbilanciamoci!), Ugo Marani e Riccardo Realfonzo, assessore al Bilancio del comune di Napoli; per «Beni comuni, partecipazione e servizi pubblici» coordinerà Ugo Mattei, relazioni di Gianfranco Bettin, Paul Ginsborg, Alberto Lucarelli, Nicoletta Pirotta, Massimo Rossi; su «Politiche del welfare, diritti, politiche dei migranti e del lavoro» avvieranno la discussione Marco Revelli, Marco Rotelli, Nicola Grigion, Maurizio Landini, l’assessore comunale al Welfare partenopeo Sergio D’Angelo, dirigerà gli interventi Sandro Medici; infine su «Ambiente e nuovi modelli urbani» si confronteranno Andrea Alzetta, Monica Frassoni, Tonino Perna e il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, a presiedere Guido Viale. Conclusione dalle 17 al Politeama con i report dei tavoli tematici e interventi del governatore della Puglia Nichi Vendola, Massimo Zedda (sindaco di Cagliari), Giuliano Pisapia (sindaco di Milano), Michele Emiliano (sindaco di Bari), Giorgio Orsoni (sindaco di Venezia), Virginio Merola (sindaco di Bologna), Nicola Zingaretti (presidente della provincia di Roma), conclusioni affidate a Luigi de Magistris (info sul sito internet www.comune.napoli.it).
Ieri mattina le adesioni erano già arrivate a un migliaio, oltre la metà da enti locali, associazioni e comitati. Tra gli iscritti anche l’economista Loretta Napoleoni. I tavoli più partecipati saranno quelli dedicati al welfare e ai beni comuni. Molto affollata anche la sessione dedicata all’ambiente. Al centro del dibattito ci saranno ovviamente i rifiuti: ai comitati non piace il piano della regione Campania tutto basato su discariche e inceneritori, un modello che sta prevalendo anche in altre amministrazioni a partire dal Lazio, e il tema dell’acqua pubblica. A incalzare gli amministratori ci saranno realtà consolidate del tessuto sociale: centri sociali dal Veneto, Emilia Romagna e Lazio; Fiom, Cgil e Acli; comitati per l’Acqua pubblica con il Forum nazionale; gli studenti con Uds, Udu, Link e Rete della conoscenza; Giuristi democratici e il comitato aquilano 3.32; i comitati rifiuti campani e i movimenti di lotta per la casa della capitale; cooperative sociale e aziende che si occupano di energie rinnovabili.
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