Berlino a Monti: “L’Italia può fare da sola”

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ROMA – Borse europee tutte positive, Milano compresa, nonostante l’annuncio dell’agenzia di rating Fitch, pronta a declassare l’Italia, dopo Standard&Poor’s, entro gennaio («ci sono buone possibilità , ma il rischio default è molto basso», concedono gli analisti). E soprattutto spread tra Btp e Bund in calo a 471 punti (da 484, con un minimo di seduta a 466), nel giorno in cui dalla Germania arriva la risposta del capo dei consiglieri economici della cancelliera Merkel, Wolfgang Franz, all’appello di Monti («La Germania faccia di più per aiutarci»): «L’Italia può farcela da sola». E il ministro francese Baroin: «Abbiamo piena fiducia nel piano dell’Italia».
La giornata dei mercati di ieri assorbe, dunque, le buone notizie che giungono da Est (Pil cinese a +8,9% nel quarto trimestre 2011, oltre le attese) e dalla Germania (corre l’indice Zew sulla fiducia). E sembra sterilizzare le cattive. Come il declassamento dei colossi pubblici francesi Edf (energia), Sncf (ferrovie), Rte (trasporto elettrico) ad opera della solita S&P che lo scorso venerdì 13 ha tolto la tripla A alla Francia e precipitato l’Italia in serie B (BBB+). E ora pronta a bocciare «nelle prossime 4 settimane», conseguenza di quel downgrading, anche aziende e partecipate pubbliche, enti locali, banche e assicurazioni italiane. Un lavoro iniziato già  ieri: “punite” Generali (da AA- ad A+), Unipol (da BBB a BBB-), Cattolica (da A- a BBB+), Poste (da A2 a BBB+), Eni (da A+ ad A), Cassa depositi e prestiti (da A a BBB+). Per tutti un “outlook negativo”, foriero di nuove bacchettate.
L’agenzia di rating americana dovrà  tuttavia far presto i conti con un’indagine da parte dell’Esma, l’autorità  di vigilanza europea, interpellata dalla Consob, che potrebbe sanzionare e addirittura sospendere S&P se ravviserà  manipolazione del mercato nell’anticipare a Borse aperte i rumors del declassamento di 9 Paesi europei lo scorso venerdì (6 miliardi di potenziale danno all’Italia, secondo Vegas, presidente Consob), e nell’uso dubbio degli “outlook”, le previsioni sul futuro delle economie. Mentre ex analisti dell’agenzia, racconta il Wall Street Journal, sono in questi giorni sotto il torchio delle autorità  Usa e dovranno finalmente rispondere dei voti “farlocchi” assegnati ai titoli legati ai mutui subprime, la madre di tutte le crisi nel 2007. 
Listini positivi, dunque, con Milano tiepida sul finale (+0,69%), in linea con Londra (+0,65%). Più effervescenti le piazze di Francoforte (+1,82%), Parigi (+1,4%), Madrid (+1,01%), mentre l’euro si è rafforzato sul dollaro a 1,279. Bene le aste sui titoli di Stato greci e spagnoli, con tassi in discesa. Altrettanto bene l’emissione di titoli a breve (piazzati quelli a 6 mesi per 1,5 miliardi con una domanda tripla e rendimenti appena sopra le attese) del fondo Salva-Stati dell’eurozona (Efsf) che conservano la tripla A, persa due giorni fa dai titoli a lungo ad opera di S&P. Il fondo incassa la promessa di Fitch e Moody’s, le altre due regine del rating, a non toccare il proprio giudizio (tre A su tutti i titoli). L’Fmi, intanto, valuterà  tutte le opzioni per aumentare le risorse a sua disposizione contro la crisi, fa sapere il presidente Lagarde.


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