Caltagirone vende Mps e compra Unicredit

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MILANO – Francesco Gaetano Caltagirone cambia cavallo: vende altre azioni Mps, lascia la vicepresidenza e il cda del Monte e s’appresta a entrare in Unicredit con una quota attorno all’1%.
L’infilata di notizie scuote una seduta di prosecuzione del recupero sui titoli del comparto: la banca senese ha preso il 5,18%, quella di Piazza Cordusio che oggi termina (con un inoptato stimato nel 2-3%) l’aumento da 7,5 miliardi è salita dello 0,58%. L’imprenditore romano, parco di parole, anche ieri s’è limitato alle ufficialità . Quelle in Consob sulla quota senese, iniziata a comprare otto anni fa, salita al 4,7% nel tempo e in calo da settimane fino all’1,3% raggiunto ieri dopo un altro 0,86% ceduto il 20 gennaio. Pare che il pacchetto possa attestarsi sull’1%.
L’altra comunicazione riguarda la lettera inviata ai vertici Mps, per dire l’indisponibilità  di Caltagirone al reintegro in cda dall’assemblea straordinaria in agenda mercoledì. Un passaggio reso necessario dalla sua sospensione, tre mesi fa, per la condanna a tre anni e sei mesi nel processo di primo grado per la scalata a Bnl. «Il cda ha preso atto della volontà  di dimettersi» del socio, «alla luce di una interpretazione dell’art. 36 legge 214/2011». Quella che impone a chi ha cariche nel settore finanza di non sedere in cda di concorrenti. Caltagirone infatti è anche vice presidente di Generali (e socio oltre il 2%). Tuttavia gli effetti di quel decreto sono da venire, e ne andrà  verificata la sua applicabilità  al caso. Una motivazione, insomma, che fa un po’ da ombrello a quelle più di sostanza. Intanto Caltagirone è poco incline a stare nei consigli di gruppi dove ha quote e interessi esigui. E sembra ormai il caso del Monte, banca che lo avrebbe un po’ “deluso”. In passato per avere mancato il blitz su Bnl, di recente per il grave tracollo del titolo causa debolezza patrimoniale post acquisizione di Antonveneta (Caltagirone ha in carico a oltre 1 euro le azioni, che oggi quotano 30 centesimi: ci ha smenato centinaia di milioni). Anche l’uscita, prossima, del presidente Giuseppe Mussari, suo primo referente a Siena, non può avergli fatto piacere. Così l’editore-imprenditore con un occhio alla finanza cambia banca. Le voci per cui avrebbe rastrellato l’1% circa di diritti al nuovo capitale Unicredit sono attendibili, e in aprile potrebbe aprirsi la porta del nuovo cda (che però Caltagirone non potrebbe occupare di persona, salvo esca da quello di Generali). Lascia Mps ai suoi guai e una difficile ristrutturazione davanti, punta a una banca più strategica nel network italiano, sperando di avere più soddisfazioni degli investimenti finanziari fatti finora.


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