Cresci Italia: novità  su farmaci e benzina

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ROMA – Il decreto Cresci-Italia, pubblicato martedì in Gazzetta ufficiale, è approdato ieri in Senato, dove inizierà  il suo iter per la conversione in legge. Quasi tutte le norme (97 articoli) «non comportano effetti per la finanza pubblica», si legge nella Relazione tecnica. Tra le novità  dell’ultima ora, salta l’obbligo del preventivo per il professionista, tenuto a pattuirlo per iscritto solo se lo chiede il cliente. Come pure l’azzeramento delle commissioni per chi fa il pieno e paga con la carta spendendo meno di 100 euro. La misura, inserita nel Salva-Italia di dicembre a vantaggio di clienti ed esercenti, viene sospesa in attesa che le banche entro settembre decidano come e di quanto abbassare le commissioni. In mancanza, provvederà  per decreto il ministero dell’Economia, ma non prima del 2013. Una sconfitta per i consumatori.
Non si placano intanto le proteste. Federfarma avverte che l’apertura di oltre 5 mila farmacie «porterà  il sistema al collasso», confermando la serrata delle farmacie per il 1° febbraio. Farmindustria, con il presidente Scaccabarozzi, osserva poi che «spingere sui generici avrà  effetti devastanti per le industrie farmaceutiche con 20 mila posti a rischio». Sul punto, la versione finale del decreto cambia ancora: il medico di base potrà  aggiungere in calce alla ricetta la dizione “sostituibile con equivalente generico” oppure “non sostituibile”, ma anche niente (salta l’obbligo). In quest’ultimo caso il farmacista «è tenuto» (niente obbligo) a fornire «il medicinale equivalente generico avente il prezzo più basso». Il ministero della Salute ha spiegato ieri che la “proposta” del farmacista deve essere sempre orientata al farmaco meno caro, che sia generico o “di marca”. I parafarmacisti, alla fine, non ottengono nulla o quasi. Si conferma che potranno vendere i soli farmaci di fascia C declassati a “senza ricetta” entro aprile da Aifa e ministero (600 milioni di fatturato su una torta di 3,3 miliardi) e li dovranno posizionare, nei corner degli ipermercati, in scaffali non accessibili direttamente alla clientela.
I notai segnalano che aprire una Srl con un euro di capitale (norma che vale per i giovani under 35) senza passaggio notarile può creare «un problema giuridico di ordine pubblico». Verrebbero meno importanti controlli «in materia di antiriciclaggio, evasione fiscale e regolarità ». «Siamo disposti ad abbassare di molto i costi, per favorire l’accesso dei giovani alle imprese», propone Gabriele Noto, consigliere nazionale dell’Ordine. «Ma il controllo di legalità  non può essere scardinato, con il rischio di favorire così i figli dei mafiosi o i prestanomi». I nuovi concorsi (tre) per ampliare la platea dei notai (1.500 posti entro il 2014), si legge nella Relazione tecnica, costeranno 648 mila euro l’uno. 
Continua la protesta degli avvocati, nonostante l’ottima notizia del preventivo. Annunciati due giorni di astensione dalle udienze dei penalisti in febbraio. E presidi in piazza all’apertura dell’anno giudiziario (oggi la cerimonia in Cassazione). Infine le spiagge, stralciate dal decreto. I concessionari, ha fatto sapere ieri il ministro Gnudi, verranno scelti «sulla base di appositi bandi regionali» e la durata della concessione dovrà  garantire «la remunerazione dell’investimento previsto», probabilmente tra i 6 e i 20 anni.


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