Fiato sospeso sui mercati dopo S&P Bce pronta a comprare altri bond Il governo accelera sulle liberalizzazioni

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ROMA – Fiato sospeso per la riapertura dei mercati questa mattina. E occhi puntati sulla Banca centrale europea che sarebbe pronta a intervenire più generosamente sui titoli di Stato, anche italiani, qualora la temperatura degli spread si alzasse senza controllo. Ipotesi non peregrina dopo la clamorosa retrocessione in “serie B” dell’Italia ad opera dell’agenzia di rating americana Standard&Poor’s che venerdì 13 ha declassato mezza Europa (9 downgrade e 14 outlook negativi). Compresa la Francia, costretta dopo 37 anni a rinunciare alla tripla A di cui gode ancora, quasi in solitario, la potente Germania. Così, mentre Sarkozy torna a parlare ai francesi, smaltito il colpo basso, dopo due giorni di silenzio («Dobbiamo resistere e combattere, dimostrare coraggio e restare calmi»), annunciando per fine mese nuove «importanti decisioni da prendere senza ritardi», il premier Monti è pronto ad attivare una rete di protezione nei confronti dell’Italia che coinvolga Unione europea e Bce. Quale migliore occasione quella dell’incontro di oggi a Roma con il presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy, che sarà  seguito da una conferenza stampa alle 11, in vista anche dell’importante trilaterale di venerdì sempre a Roma con Merkel e Sarkozy.
La preoccupazione è palpabile. In queste ore si sono infittiti i contatti tra Palazzo Chigi e Bankitalia, suggellati dall’incontro di sabato tra Monti e il governatore Visco. Due “nodi” di bocciatura dell’affidabilità  del debito italiano (ora a BBB+) e l’outlook negativo (comporta un 30% di possibile ulteriore declassamento tra 2012 e 2013) vengono considerati uno schiaffo ingiustificato e intempestivo ai clamorosi sforzi di risanamento compiuti dall’Italia negli ultimi mesi (tre manovre da 76 miliardi). Occorrono «segni di determinazione», ripete Monti. Rispondere con i fatti e subito. A partire dal decreto Salva-Italia per rilanciare la crescita con le liberalizzazioni che sarà  robusto e varato giovedì, all’indomani del vertice londinese con Cameron e con importanti investitori e fondi della City e alla vigilia del trilaterale. 
La «sberla» di S&P, così definita dal ministro Fornero, motivata dagli analisti statunitensi per la maggiore esposizione dell’Italia, assieme alla Spagna, «a rischi sistemici» e anche per le «pressioni dei gruppi di interesse» che potrebbero intralciare le riforme, viene in realtà  colta da Palazzo Chigi come una carta a favore, proprio per le espressioni rassicuranti nei confronti dell’azione risanatrice del governo tecnico. Una carta da giocare anche con l’Europa e con la Merkel a cui chiedere visione e strumenti comuni e soprattutto una nuova governance. Argomenti che Monti spenderà  anche oggi con Van Rompuy. 
Da Palazzo Chigi non filtrano particolari ansie per il lunedì dei mercati, che d’altronde secondo molti analisti sembrano considerare la bocciatura di S&P già  acqua passata, visto anche l’andamento tutto sommato non catastrofico dei listini di venerdì dopo le prime indiscrezioni sui declassamenti. «Vigilanza, non preoccupazione», la parola d’ordine in voga nell’esecutivo Monti, «rafforzato, non sminuito» dall’agenzia di rating.


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