Fincantieri, monta la protesta gli operai delusi dal governo

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GENOVA – Le parole del ministro Corrado Passera («nessuno degli otto cantieri chiuderà ») non sono bastate a placare la rabbia degli operai della Fincantieri che, al contrario, hanno colto dall’incontro di martedì con il titolare dello Sviluppo Economico segnali troppo flebili sul futuro del colosso della cantieristica. Passera aveva confermato ai sindacati nazionali la volontà  del governo di sostenere la ripresa del settore, che sconta una crisi senza precedente con cadute degli ordini dell’ottanta per cento, garantendo la continuità  operativa degli otto stabilimenti e l’impegno a finanziare ricerca e progetti innovativi. Nulla di più, però. Non una sola parola sul varo della rottamazione dei vecchi traghetti e sulla costruzione di navi mangiarifiuti, mezzi off-shore e piattaforme per la produzione di energie alternative. 
La risposta degli operai, fin dall’alba, è stata durissima. A Genova, ma anche a Palermo e a Marghera, i lavoratori sono scesi in piazza, protestando contro uno scenario produttivo che si fa sempre più esiguo e fa crescere la preoccupazione per l’avvio di una nuova stagione di tagli. A Palermo un migliaio di operai dello stabilimento e dell’indotto ha sfilato per le vie della città  fino alla prefettura. A Marghera, sciopero di quattro ore e volantinaggio di protesta davanti allo stabilimento. Situazione più critica a Genova, dove gli operai dello stabilimento di Sestri Ponente hanno marciato fino al casello autostradale dell’aeroporto, bloccandolo per due ore. Alla testa del corteo, il sindaco Marta Vincenzi, durissima nei confronti del ministro Passera. «Ieri sera è stata una doccia fredda, non si può prendere in giro una città  in questo modo – ha attaccato la Vincenzi in riferimento al tavolo di martedì al ministero – Non ho nessun interesse a mettermi contro questo governo ma il modo con cui ieri è stata affrontata la questione dimostra che non hanno capito la drammaticità  della situazione». 
Il sindaco, insieme agli altri rappresentanti delle istituzioni, ha poi inviato in serata una lettera al ministro Passera chiedendo la convocazione di un nuovo incontro. Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha invece incontrato a lungo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affrontando anche nel dettaglio la vicenda-Fincantieri. «Il presidente comprende l’esasperazione e l’angoscia dei lavoratori e ha ribadito tutto il suo impegno, e quello del governo, per individuare soluzioni positive» ha spiegato Burlando che ha poi indicato nella convocazione di un tavolo fra governo, istituzioni, azienda e sindacati la strada per garantire lavoro al cantiere di Sestri. «Di fronte a noi ci sono due mesi e mezzo, quelli che ci separano dalla consegna dell’ultima nave – ha aggiunto Burlando – Non posso pensare che una persona della cultura e della preparazione di Passera possa dire che il cantiere non chiude pensando che la soluzione sia la cassa integrazione per tutti. Il punto di partenza per quanto riguarda il futuro è rappresentato dall’attività  di costruzione di navi, ma si può anche pensare a cose differenti dalle navi e ad attività  di riparazione di grande naviglio».


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