Fornero, vertice a sorpresa con Camusso Il premier: non voglio dividere i sindacati

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ROMA — La modifica dell’articolo 18 sui licenziamenti si allontana al momento dalla trattativa sul mercato del lavoro. Le dichiarazioni informali, fatte trapelare ieri, a tarda sera, da ambienti di Palazzo Chigi, mettono fine alle polemiche di una giornata, segnata dall’incontro a sorpresa tra il ministro del Lavoro, Elsa Fornero e il leader della Cgil, Susanna Camusso, a Torino presso la Direzione Regionale del Lavoro. 
Il premier Mario Monti, si fa sapere, «non ha certo interesse ad assecondare o coltivare divisioni» tra i sindacati e non ha «manifestato alcuna preferenza nè preclusione sulla modalità  degli incontri» tra governo e parti sociali. 
La linea dell’esecutivo è chiara: assecondare il dialogo anche se questo volesse dire, per ora, mettere da parte la modifica dell’articolo 18, spostando il relativo confronto al termine del processo riformatore che dovrebbe comunque partire dalle regole per i nuovi assunti (contratto unico). Un patto che Monti sembra aver fatto con i partiti, in particolare con il Pd. Del negoziato si occuperà  esclusivamente Fornero, in questo modo tenendo lontani dal tavolo del temi trattati altrove, come la crescita e le liberalizzazioni. 
Acqua sul fuoco, dunque, circa «presunti contrasti tra la Presidenza del Consiglio e la Cgil, in ordine alla modalità  degli incontri» rispetto ai quali ambienti di Palazzo Chigi esprimono «la sorpresa del presidente del Consiglio». Gli stessi ambienti ricordano che Monti «si tiene in stretto contatto» con Fornero che «sta avendo in questi giorni incontri esplorativi con i diversi Segretari Generali, proprio allo scopo di individuare l’agenda e le modalità  di confronto ritenute più idonee ad un sereno e proficuo svolgimento di tale confronto, pur nei tempi piuttosto serrati resi necessari dalla situazione economica». A Palazzo Chigi, concludono le fonti, si sottolinea che questo governo, «pur nel rispetto delle identità  e tradizioni delle diverse organizzazioni sindacali, non ha certo interesse ad assecondare o coltivare divisioni tra le varie organizzazioni».
Il timore che le polemiche lanciate dalla Cgil sulla modalità  dei tavoli separati potessero compromettere il confronto, stava spingendo, ieri mattina, Palazzo Chigi a formulare una nota ufficiale. Un’idea che si è andata rafforzando quando il fuoco della Cgil si è spostato sull’ipotesi che il governo volesse affrontare il tema dell’articolo 18 e contro Cisl e Uil, definiti su Twitter «solisti stonati». 
Poi invece è prevalsa la linea informale, lasciando a Fornero e Camusso la possibilità  di spiegarsi in un faccia a faccia lontano da occhi indiscreti. La prossima settimana toccherà  a Confindustria, Cisl, Uil e Ugl, secondo un’agenda fitta che probabilmente non riuscirà  a esaurirsi entro il mese. Solo alla fine, confermano da Palazzo Chigi, Monti si siederà  per presentare le conclusioni dell’esecutivo. 
Intanto ieri l’incontro non sarebbe entrato nel merito, limitandosi a un giro d’orizzonte sul tema degli ammortizzatori sociali, caro alla Cgil, che però ha chiesto di inserire in un discorso più ampio che comprenda un piano del lavoro, riforme fiscali e liberalizzazioni. 
«L’agenda di temi e modalità  per il confronto» sarà  definita al termine degli incontri informali, ha spiegato il ministero. Per la Cgil si è trattato di «un incontro usuale, di carattere informale, per definire l’agenda di lavoro. Ora è auspicabile il ritorno a modalità  di confronto ordinarie e vere rispetto agli annunci che si sono rincorsi in questi giorni». 
Intanto l’ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi (Pdl), annuncia una propria proposta di legge per trasformare l’apprendistato in contratto d’inserimento. «È positivo il fatto che la polemica sugli incontri separati si sia finalmente risolta con l’avvio di incontri informali» afferma Cesare Damiano (Pd). Ironico il commento su Twitter della Cisl: «Stasera (ieri per chi legge, ndr) confronto a due Camusso-Fornero: alla faccia dei presunti solisti stonati…».
A. Bac.


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