Il premier «licenzia» il segretario alla difesa. I militari protestano
E’ un nuovo atto dello scontro di potere tra il governo civile e l’establishment militare pakistano, che ha raggiunto picchi di tensione senza precedenti. Gilani ha accusato il suo (ormai ex) segretario alla difesa, Naeem Khalid Lodhi, di «grave scorrettezza e azioni illegali» e di «aver creato malintesi tra istituzioni dello stato». Lo ha subito sostituito con un civile, Nargis Sethi – cosa che prelude a nuove difficiltà , perché non molti scommettono che i vertici dell’esercito accetteranno di lavorare con un ministro della difesa civile: anche senza rotture clamorose, la non-cooperazione renderà le cose ancora più difficili. La tensione tra vertici militari e civili è sempre stata latente ma ha cominciato a salire dopo il raid statunitense in cui è stato ucciso osama bin Laden l’anno scorso (umiliazione per i militari pakistani, tenuti all’oscuro, ma anche imbarazzo perché non si sono resi conto del raid fino a cose terminate). Il contrasto però è esploso dopo il «memogate», lo scandalo di un memorandum in cui il presidente della repubblica Zardari avrebbe chiesto a Washington aiuto per sventare un golpe dell’esercito: non sembra credibile e il presidente nega di averlo scritto, ma la tensione è salita di recente quando Gilani ha accusato i militari, benché senza nominarli, di agire come «uno stato nello stato».
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