Imminenti nuove esercitazioni navali

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GERUSALEMME – Non sarebbero legate alle recenti manovre navali iraniane nel Golfo le esercitazioni «Sfida austera 12», per la difesa anti missilistica, che Israele e Stati Uniti terranno nelle prossime settimane, al più tardi in primavera – la data non è ancora nota. I media israeliani hanno dato ampio spazio alla notizia, sottolineando che durante le esercitazioni, di eccezionale portata, sarà  sperimentato assieme alle forze armate Usa il sistema «Arrow», progettato già  negli anni passati proprio per contrastare eventuali lanci di razzi dall’Iran. 
«Lo scenario delle esercitazioni comprende eventi simulati e training sul campo, quindi non riguarda alcuna situazione attuale. Le manovre rientrano della routine di cooperazione militare con gli Stati Uniti», ha precisato un portavoce militare israeliano. Ma in questa parte del mondo è opinione diffusa che un blitz aereo israeliano contro le centrali atomiche iraniane sia questione di tempo, pochi mesi secondo alcune previsioni, e pertanto lo Stato ebraico si prepara a difendersi dalla sicura reazione di Tehran che possiede missilisti balistici in grado di colpire il territorio israeliano. Lo scorso novembre la Difesa Civile israeliana ha tenuto esercitazioni per la popolazione descritte come le più importanti dalla fondazione del paese, simulando attacchi dall’esterno anche con armi non convenzionali. E misure speciali sono state adottate intorno alle centrale nucleare di Dimona, che potrebbe essere uno degli obiettivi della risposta iraniana all’attacco israeliano.
Nei giorni scorsi l’annuncio secondo cui anche Gerusalemme potrebbe essere centrata da missili è stato seguito da indiscrezioni di stampa su ulteriori manovre militari, stavolta solo israeliane, sempre in primavera. Il sistema di difesa anti-missile americano Aegis Bmd sarà  integrato con le unità  radar che operano nel deserto del Negev. A questo si aggiungeranno test del sistema di difesa anti-razzo «Iron Dome», già  utilizzato contro i katjiusha dal Sud del Libano e i Qassam da Gaza, nonché i missili anti missile Patriot di produzione americana. 
Tehran comunque non resta a guardare. Anche l’Iran ieri ha annunciato nuove esercitazioni in febbraio: il capo della forza navale delle guardie della Rivoluzione, ammiraglio Ali Fadavi, ha detto che saranno «diverse da precedenti esercizi», senza dare dettagli. La settimana scorsa l’Iran ha concluso 10 giorni di esercitazioni nel Golfo con due test missilistici: la Repubblica islamica starebbe migliorando il proprio sistema missilistico di difesa, testando missili anti-aerei «capaci di contrastare qualunque eventuale attacco aereo contro le nostre navi», ha spiegato l’ammiraglio Mahmoud Moussavi. L’Iran sarebbe pronto a bloccare lo Stretto di Hormuz. «Se i paesi occidentali sanzioneranno il petrolio iraniano – ha detto il vicepresidente iraniano Mohammed-Reza Rahimi all’agenzia stampa ufficiale Irna – l’Iran non permetterà  neppure a una sola goccia di petrolio di passare dallo Stretto di Hormuz». Il braccio di ferro si è fatto più intenso dopo l’ultimo pacchetto di sanzioni passato dal Congresso americano, lo scorso 31 dicembre, che prevede una drastica riduzione delle esportazioni petrolifere iraniane.


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