La faida che scuote il trono del Crisantemo

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PECHINO — È come se, nel Giappone del dopo-tsunami, nulla possa essere davvero come prima. Neppure nel più protetto recinto di una nazione convalescente: la famiglia imperiale. Allo strazio dell’ecatombe di marzo, si aggiungono piccole scosse che attraversano consuetudini, riti e antiche certezze. Non si tratta soltanto della salute dell’imperatore Akihito, che l’anno scorso ha trascorso 19 giorni in ospedale per una infiammazione dell’apparato respiratorio. C’è qualcosa che si muove intorno al trono. L’ultima scossa proviene dalle parole pronunciate due giorni fa da Osamu Fujimura, portavoce del governo: in febbraio l’esecutivo comincerà  a valutare una revisione della legge che impone alle donne della famiglia imperiale di perdere lo status regale quando sposano dei borghesi. Ritoccare la norma nel senso di un minore rigore è consigliabile a fronte di una famiglia imperiale di soli 23 membri, di cui soltanto 7 uomini. Troppi oneri per il vecchio imperatore, un mondo troppo piccolo. 
Seguirà  dibattito. Anche perché la stampa non è stata avara di intrusioni nelle faccende della famiglia numero uno del Giappone, toccando temi tradizionalmente tabù. Tutto è venuto allo scoperto a fine novembre, per il 46° compleanno di Fumihito, principe Akishino, il secondogenito dell’imperatore. Secondo nella linea di successione dopo il fratello Naruhito, Fumihito ha ammesso di «sentire che c’è bisogno di discutere di parecchi temi», compresa, a proposito del sovrano, l’ipotesi di «fissare i termini per un ritiro obbligatorio per raggiunti limiti di età ». A quasi 78 anni, l’imperatore Akihito sconta un cancro alla prostata (2003), un pesante affaticamento (2008) e un tour de force nelle zone dello tsunami (2011): un complesso di fattori che lo hanno provato. L’uscita di Fumihito però è sembrata la prova di un legame saldo con il padre: «I suoi commenti — ha scritto l’Asahi Shinbun— paiono riflettere il suo orgoglio di essere stato scelto per sostenere il futuro della linea imperiale», una fiducia collegata alla «crescente presenza pubblica della sua famiglia». È infatti il terzogenito di Fumihito, il cinquenne Hisahito, il terzo nella successione al trono: l’unica figlia di Naruhito, Aiko (10 anni), salvo cambiamenti, non potrà  infatti ascendere a un trono riservato ai maschi. E alla stampa non è sfuggito che in estate il nonno imperatore cacciava insetti con il suo unico nipotino.
L’asse Akihito-Fumihito viene suffragato dal vistoso isolamento del principe Naruhito e di sua moglie Masako. La principessa, afflitta da problemi di depressione, ha intrapreso il suo nono anno di cure. «Purtroppo non abbiamo molte occasioni per interagire con il principe della corona e la principessa», ha ammesso il fratello minore. La consorte Kiko ha aggiunto che nel 2011 «abbiamo avuto poche occasioni per far stare insieme i nostri bambini». Intorno a Naruhito, invece, fioriscono ricorrenti gossip sull’eventualità  che per uscire dall’angolo non gli resti che il divorzio.
Le esternazioni di Fumihito erano state precedute da una visita di un’autorevole figura della burocrazia imperiale al premier Yoshihiko Noda. Tema dell’incontro, la possibilità  che il Parlamento riveda la norma secondo la quale le principesse non siano più tali con le nozze, il punto adesso menzionato dal portavoce governativo. La fragilità  di Masako sembra aver contribuito a isolare Naruhito e l’orientamento dell’imperatore a puntare sul secondogenito pare avere la benedizione dell’Agenzia della Casa imperiale. Inoltre, Fumihito ha aggiunto che, «senza pesare sul Tesoro», bisognerebbe fare in modo che la famiglia imperiale sia «mantenuta nella forma attuale», ovvero non rinunci alle figure femminili.
Solitudini, stati d’animo, vincoli legali, ambizioni personali, tutto s’intreccia, e dovrà  trovare un momento di confronto e sintesi nel Parlamento, titolato a intervenire sulla «struttura complessiva» della famiglia imperiale. Come ha chiarito il figlio cadetto, «penso sarebbe opportuno che durante questo processo venissero ascoltate le opinioni del principe della corona e la mia».


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