«Cara Camusso, sostienici nella vertenza Marcegaglia»

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Cara Susanna Camusso,
siamo i delegati Fiom Cgil della Marcegaglia di Gazoldo degli Ippoliti, il principale stabilimento del gruppo in provincia di Mantova. Da quando ti abbiamo scritto lo scorso aprile la situazione non è migliorata. Il Gruppo Marcegaglia vuole che nei suoi stabilimenti – che, come ben sai, sono di proprietà  del padre della presidente di Confindustria – venga applicato ai nuovi assunti un salario di ingresso della durata di 78 mesi: si vuole far sì che i giovani aspettino 6 anni e mezzo prima di raggiungere il salario aziendale. 
Una ventina di giorni fa, in occasione degli auguri di Natale, Steno Marcegaglia, patron del gruppo, ha detto ai dipendenti che chi sta con la Fiom Cgil e si oppone al salario di ingresso è responsabile del fatto che non ci saranno più assunzioni negli stabilimenti del gruppo. Noi però sappiamo che i motivi per cui il gruppo non assumerà  sono altri. Fino a qualche tempo fa c’era la promessa di 250 nuovi posti ma la crisi, lo stallo dei mercati e l’aumento del costo delle materie prime hanno stravolto questi progetti. 
A Gazoldo degli Ippoliti si è dovuta allungare la chiusura natalizia perché c’era poco lavoro. Nella fabbrica Marcegaglia di Graffignana (Lodi) c’è il 50% di esuberi e il gruppo sarà  costretto a ricorrere alla solidarietà . A Ravenna, invece, sono stati lasciati a casa 40 lavoratori della cooperativa. A Fontanafredda, in provincia di Pordenone, è stata aperta la discussione per 40 esuberi. A Forlì si sta già  utilizzando la cassa mentre ad Albignasego (Padova) la fabbrica dovrà  essere riorganizzata perché ci sono dei problemi. A causa delle varie manovre del governo che stanno allungando l’età  pensionabile il turnover sarà  minimo. 
È comodo cercare capri espiatori e individuarli nella Fiom Cgil. Come se noi fossimo contro le assunzioni. Ricordiamo che tra Mantova, Bergamo, Bologna e Forlì ci sono 40 interinali ai quali scadeva il contratto a dicembre. Nelle scorse settimane la Fiom ha chiesto di assumerli ma Marcegaglia ha risposto che li avrebbe confermati solo con il salario di ingresso. Li ha prorogati di un mese perché ha detto che non è bello lasciare le persone a casa a Natale. Ma a febbraio – se le cose non cambieranno – resteranno senza lavoro. 
Noi riteniamo che il salario di ingresso sia un compromesso inaccettabile. Pensiamo che anche tu possa essere del nostro stesso parere visto che hai ribadito più volte che i giovani non possono essere continuamente penalizzati dalle politiche e dalle decisioni delle imprese e dal governo. Tanto più che la penalizzazione dei giovani si ripercuoterà , in breve tempo, anche sui lavoratori assunti a tempo indeterminato. Per questo ci piacerebbe che tu partecipassi alle assemblee sindacali nella nostra azienda in modo che tutte le persone coinvolte in questa vertenza possano davvero sentire il sostegno della Cgil.
*I delegati Fiom Cgil della Marcegaglia


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