«Costringeremo Monti ad ascoltarci»
SAN VITTORE (Frosinone) — Arriva un altro Tir, rallenta.Conducente al finestrino, barba lunga, felpa rossa.«Oh, ragazzi… Dovrei…».Ma di risposte non c’è bisogno, bastano gli sguardi, le mani tozze e ruvide dei camionisti di picchetto, che indicano, ordinano.Fine del viaggio, collega.
Ora parcheggi.
Laggiù, dietro al casello, dopo la curva.
(Si mettono in circolo, nervosi. Angelo Forte ha 44 anni ed è quello che, in gergo, viene definito un «padroncino». Ha una piccola ditta, possiede sedici autoarticolati e ne conduce uno).
«Protestiamo, siamo furiosi. Non c’è niente da spiegare».
State bloccando un Paese, signor Forte.
«Sì, e allora? Che vuoi? Chi sei? Sei un giornalista? Tu? E come faccio a fidarmi?».
Questo è il tesserino dell’Ordine.
«Mhmm… vabbé. Ma adesso va, che non è il pomeriggio giusto».
Se non la spiegate, è una protesta inutile.
«Inutili sono i sindacati, che non ci difendono. Inutili siete voi, che sui giornali non dite come stanno realmente le cose».
Come stanno?
«Al limite. Ci strozzano, io rischio di chiudere la ditta».
Continui.
«Il gasolio costa 1,70 euro al litro. Tanto, troppo. Ti faccio un esempio. Io trasporto materiale ferroso. Metti che devo andare a Brescia. Il viaggio di andata me lo pagano circa 700 euro e, se sono bravo e furbo, mi trovo un carico di ritorno a circa 600 euro. Quanto fa?».
Mille e trecento euro.
«Bravo. Ora però segnati queste spese: al netto, senza Iva, spendo 850 euro di gasolio e 150 di pedaggi autostradali. In totale, sono mille euro. Quindi, in tasca, alla fine, di euro me ne restano 300: e io cosa ci faccio con 300 euro?».
Quindi, se ho ben capito…
«No, aspetta, non puoi aver capito… Perché poi dobbiamo aggiungere anche tutte le altre spese che, comunque, sono costretto a sostenere. È un elenco che mannaggia a me, che porc…».
Si calmi. Mi elenchi le spese.
«Allora: minimo devo spendere 160 euro lorde a giornata per l’autista, poi c’è l’assicurazione del camion, il bollo, la rata del camion…».
La rata?
«E certo! E perché secondo te io un camion che costa tra i 100 e i 150 mila euro lo compro in contanti? Lo compro a rate, che durano, minimo, cinque anni. Però poi al camion devo anche cambiare i pneumatici, no? E poi cambio l’olio, e magari devo rifare la frizione, e l’olio e la frizione non li cambio io, ma devo portare il camion in officina, e l’officina costa, mi spella…».
Ho capito: cosa chiedete?
«Io dico che, intanto, se il prezzo del gasolio proprio non si può abbassare, il governo deve creare un organismo di controllo che garantisca noi autotrasportatori nei confronti dei nostri committenti».
Si spieghi meglio.
«Il prezzo del trasporto, purtroppo, non lo faccio io. Ma quello che mi dà la merce. Perciò se quello decide di darmi 700 miseri euro per andare, è l’esempio di prima, da qui a Brescia, o io accetto, o perdo il lavoro».
Però c’è chi accetta.
«Sa chi accetta? O quelli come me, che però fanno le cose in regola, e che perciò poi non arrivano alla fine del mese e sono inseguiti da Equitalia… oppure quelli che poi il camion lo fanno guidare a un albanese, a un rumeno, e lo sottopagano, e lo sfruttano, e lo fanno viaggiare su Tir con le gomme lisce, camion insicuri con motori che l’olio lo cambiano una volta ogni due anni e che arrancano producendo fumo nero».
Lei prima diceva di non sentirsi rappresentato dai sindacati…
«E te lo ripeto. Stavo con il Cna, poi sono passato con la Fai. Ma siccome sono tutti uguali, adesso ho deciso di fare da solo, di testa mia… e come me, guarda, la pensano in tanti».
Come convincete i vostri colleghi autisti a fermarsi? Alcuni mi sono sembrati piuttosto restii…
«Non è che li convinciamo, cerchiamo di dissuaderli».
Dicendogli cosa?
«Beh… prima gli spieghiamo le ragioni di questo sciopero, che interessa tutti, quindi anche loro… poi li avvertiamo che, proseguendo, e sono liberi di farlo, c’è il rischio che finiscano dentro un posto di blocco diverso dal nostro, con camionisti molto molto più arrabbiati…».
E che può succedere?
«Eh…».
Cosa può succedere?
«Eh… non lo so… magari a uno parecchio incavolato viene voglia di bucare qualche pneumatico».
È una minaccia.
«No, e perché? Anzi, dovrebbero ringraziarci se li avvertiamo del pericolo».
Quanto durerà questa protesta?
«Fino a venerdì. E ora non dirmi che è troppo, che i supermercati resteranno vuoti e i benzinai a secco. Perché è proprio questo che vogliamo… fare un gran casino e costringere Monti a dire: mi sa che questi camionisti devo proprio ascoltarli».
(Un’ora di colloquio, fino alle 16. Più altre complessive quattro ore di viaggio. Senza mai incontrare, sulla A1, una sola pattuglia della polizia stradale).
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