Roma, blitz «stile» Cortina Multato un negozio su due

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ROMA — I primi «furbetti» a ricevere la visita dei finanzieri sono stati quelli del centro. Poi è toccato ai negozianti di via Cola di Rienzo e dintorni, seguiti poco dopo dai colleghi di viale Marconi. Infine sotto la lente d’ingrandimento sono finiti i commercianti di Roma sud e di Ostia. «Per la verità  i più virtuosi», commenta il generale Ignazio Gibilaro, comandante provinciale delle Fiamme Gialle. Roma come Cortina? «Non direi — precisa l’alto ufficiale — piuttosto controlli effettuati su più livelli che hanno dato buoni risultati. Ma continueremo su questa linea». 
Il «Piano coordinato di controllo economico del territorio», in altre parole il blitz della Guardia di Finanza per colpire chi non emette scontrini e ricevute fiscali, è scattato nella tarda mattinata di ieri: decine di militari in borghese hanno cominciato le verifiche da via del Corso, poi si sono spostati in via Condotti, via Frattina, piazza di Spagna e via del Babuino. Alla fine della giornata su 405 negozi controllati sono state riscontrate 190 violazioni (47%), che si aggiungono alle 198 già  rilevate dall’inizio dell’anno. Un dato che non si discosta molto dal 46,1% (su 20 mila ispezioni) con il quale si era chiuso il 2011. Ma i finanzieri non si sono fermati a sanzionare i negozianti. Hanno anche controllato i libri contabili e se i nominativi di chi si trovava dietro al bancone fossero anche quelli sulle licenze. Un lavoro enorme, durato quasi otto ore, che ha impegnato 250 militari. Decine anche le chiamate di cittadini al 117 per segnalare situazioni irregolari. Nei bar, nei ristoranti, nei negozi d’abbigliamento e in quelli di calzature. 
«Non abbiamo scelto una categoria specifica, non era il caso — aggiunge il generale Gibilaro —, abbiamo preferito esaminare situazioni diverse, dal lusso all’economico, per avere un quadro di quello che accade e poter accumulare dati che ci serviranno per il lavoro di “intelligence”». Numeri come quelli registrati solo due giorni fa in 550 verifiche sui saldi in tutta la Regione Lazio — la maggior parte nella Capitale — con 97 irregolarità : ovvero un negozio su cinque. Ma ieri sono stati molti anche i clienti fermati dagli accertatori ai quali hanno dovuto mostrare gli scontrini dei loro acquisti. Qualcuno ha storto il naso, altri si sono preoccupati di dimostrare subito di essere in regola. Con il passare delle ore la notizia dei controlli si è sparsa per la Capitale. Un passaparola che in pratica ha raggiunto ogni angolo della città . E allora la percentuale delle violazioni è diminuita. «Non volevamo solo reprimere ma anche indurre i negozianti a essere corretti — rivela Gibilaro —. Ci siamo mossi per difendere i commercianti onesti spesso svantaggiati nei confronti di loro colleghi che non rilasciano scontrini. Poi ci sono altri negozianti danneggiati dall’abusivismo e dalla contraffazione». 
Per questo altri militari, questa volta in divisa, hanno dato la caccia agli ambulanti: In via della Conciliazione e ancora a Prati all’arrivo delle pattuglie gruppi di giovani immigrati sono fuggiti con i borsoni. In tredici sono stati bloccati e denunciati insieme con due italiani. In un pomeriggio è stato sequestrato mezzo milione di articoli contraffatti, in particolare copie di occhiali da sole griffati (370 mila pezzi) e di orologi di valore (113 mila pezzi). Un altro dato importante, visto che già  nelle prime due settimane del 2012 la Finanza ha intercettato 80 mila articoli, ora destinati alla distruzione, con 39 persone segnalate alla magistratura. 


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