Stati Uniti, una popolazione carceraria da record mondiale
Tra le leggi americane troviamo casi di razzismo manifesto, come per la Major crime act, legge federale ancora in vigore che, in parole povere, permette la condanna a morte anche in uno stato americano che non prevede la pena capitale se l’autore del crimine è nativo-americano. intanto la legge Anti-Terrorism and Effective Death Penalty Act ha portato i reati punibili con la morte da 2 a circa 60. Poi c’è la cosidetta «legge del terzo colpo»: al terzo reato commesso uno è inevitabilmente condannato all’ergastolo. La prima vittima è stato un ragazzo appena diciottenne, Larry Fisher, condannato a vita per aver commesso tre piccoli furti per totale 611 dollari. E ancora la famigerata Law of Parties (Legge delle Parti), che punisce anche i complici dei criminali, estendendo il concetto di «complice» a chiunque ha a che fare col crimine commesso anche indirettamente o senza saperlo. Gli Usa, dai dati dello stesso Dipartimento di giustizia, hanno la popolazione carceraria in percentuale più alta al mondo: 2,1 milioni di cittadini sono in prigione, cioè uno ogni 138 americani. Più che i tassi di criminalità , negli ultimi anni in calo, forse si spiega con un vero business delle sbarre, con parecchie carceri private persino quotate in borsa.
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