Terremoto, il Nord trema ancora 15 secondi di paura: tutti in strada si bloccano i treni ad alta velocità 

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BOLOGNA – Terremoti a ripetizione nel Nord Italia. Ancora panico, persone fuggite in strada, scuole e uffici chiusi, crepe e calcinacci crollati, ma nessun altro danno di rilievo. Dopo lo “sciame sismico” registrato tra la sera di martedì a Verona e la mattina di mercoledì in provincia di Reggio Emilia (punta massima di magnitudo 4,9), ieri in tutto il Nord Italia, da Genova a Bologna, da Perugia e Firenze a Milano e al confine svizzero, la terra ha tremato per quindici secondi alle 15,53. 
L’EPICENTRO DEL SISMA
L’epicentro è stato tra i comuni di Corniglio e Berceto sull’appennino parmense. Magnitudo 5,4, che fa di quello di ieri il terremoto più violento dopo quello dell’Aquila, ma attutito anche dalla profondità  (61 chilometri), secondo le stime dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia. A Berceto si sono formate crepe sul campanile del duomo, a Corniglio la paura è tornata dopo la grande frana che nel 1994 spazzò via un’intera frazione. Nell’emergenza senza drammi, i sindaci del parmense, per comunicare, sono ricorsi anche a Twitter: «Bella botta! Lungo. Gente in piazza abbastanza tranquilla», ha scritto Mauro Bigi di Vezzano sul Crostolo, sull’appennino reggiano. Per il responsabile della Protezione civile dell’Emilia-Romagna Demetrio Egidi «le due scosse registrate a distanza di pochi giorni non hanno relazione tra loro, originano da aree sismiche distinte». 
LA CONTA DEI DANNI
Aveva già  subito danni nel terremoto di mercoledì, e ieri la Reggia di Colorno ha subito un altro affronto. Tre statue della facciata sono cadute a terra. In Emilia nuovi danni anche a Brescello, alla chiesa di Santa Maria Nascente, dove erano ambientate le storie di Don Camillo e Peppone scritte da Giovannino Guareschi. In tutta la regione solo tre feriti lievissimi, mentre oggi a Parma le scuole restano chiuse. 
Alcune crepe sono state rilevate nelle chiese della provincia di Massa Carrara. Due donne sono state sfiorate dalla caduta di intonaci dal tetto in una chiesa di Massa, dove crepe sono comparse negli edifici più antichi della città , tra cui Palazzo Ducale, sede della Prefettura. Evacuati asili, scuole e la biblioteca civica. La scossa è stata avvertita ai piani alti a Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto e Firenze. A Pisa, alcuni studenti sono usciti dall’aula mentre lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua stava tenendo una lezione magistrale. Gli strumenti non hanno rilevato spostamenti nel relitto della Costa Concordia arenata al Giglio.
LO STOP DEI TRENI 
Si sono fermati tutti i treni in transito lungo l’Emilia Romagna. Anche i convogli dell’Alta Velocità  per circa venti minuti, dalle 15,55 alle 16,15, per riprendere poi a velocità  ridotta. Alle 17,05 è stato riattivato il traffico sulla linea Modena-Verona, mentre la circolazione sulla linea tradizionale Bologna-Milano è ripresa alle 17,35. Fino al tardo pomeriggio sono rimaste invece bloccate le linee secondarie Lucca-Pistoia e Parma-La Spezia, per continuare le verifiche a ponti e viadotti. 
EVACUATA LA BORSA 
Evacuata la Borsa in Piazza Affari. Per un quarto d’ora impiegati e funzionari sono rimasti in attesa all’esterno per poi rientrare al lavoro. Sono stati sgomberati anche alcuni uffici comunali, come la Ragioneria di Palazzo Marino e alcune scuole, come una materna a Garbagnate. In tutta la città  la scossa è stata avvertita ai piani alti delle abitazioni. Centinaia di chiamate ai vigili del fuoco. A Brescia è stato evacuato il grattacielo Crystal Palace, uno degli edifici più alti della città . A Cremona telefoni in tilt e altre scuole svuotate. A tranquillizzare tutti ha pensato il governatore Roberto Formigoni: «Non abbiamo segnalazioni di danni». 
PANICO IN LIGURIA
Paura per lunghi secondi anche a Genova, ma senza danni. I vigili del fuoco hanno riscontrato alcuni vetri rotti al grattacielo Wtc, mentre a Chiavari sono state notate crepe a muri e lesioni a cornicioni e intonaci di vecchi edifici. A Genova, un’anziana è caduta in casa e si è leggermente contusa. Evacuato un asilo a Tovo San Giacomo, in provincia di Savona, il conservatorio di La Spezia, una scuola a Diano San Pietro, in provincia di Imperia e alcune scuole in provincia di Genova.


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