Bce: lavoro e salari più flessibili Istat: persi 80mila giovani occupati

Loading

ROMA – Nel giorno in cui l’Istat conferma che la crisi colpisce i giovani con 80 mila occupati in meno in nove mesi, la Bce denuncia le troppe rigidità  del mercato del lavoro e chiede salari più flessibili. Nell’ultimo Bollettino mensile, l’Eurotower di nuovo s’attende una ripresa «molto graduale» pur restando le prospettive economiche «soggette a incertezza elevata e a rischi al ribasso». E infatti gli esperti del presidente Mario Draghi tagliano le stima di crescita dell’area euro quest’anno, portandole a – 0,1% da +0,8%. Per il 2013 è prevista un più 1,1%, ben al di sotto del precedente 1,6%. 
Giovani a spasso, perciò, secondo la denuncia del presidente dell’Istat, Enrico Giovannini: nella fascia d’età  tra i 15 e i 24 anni i senza posto sono il 31%, il livello più alto dopo la Spagna. Non solo: in Italia un quarto della popolazione è a rischio-povertà  ed esclusione sociale, il livello più alto della media Ue. Ma purtroppo la crisi falcidia il lavoro anche per gli adulti, in Italia come nel resto di Eurolandia. Non a caso la Bce corregge in peggio pure queste stime: la disoccupazione si attesterà  a quota 10,6% sia nel 2012 che nel 2013, con un rialzo di 0,6 punti quest’anno e 0,9 nell’anno venturo. 
Si muovono con estrema cautela, gli esperti di Francoforte, nel dare giudizi e formulare previsioni in un contesto così instabile. Ci tengono però a specificare che l’ancoraggio delle aspettative d’inflazione – aumentate all’1,9% quest’anno – costituisce «un presupposto» affinché la politica monetaria possa contribuire alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. Giudicano «fondamentale» il rispetto degli obiettivi di bilancio dei diversi Paesi per il 2012. Reclamano riforme strutturali per potenziare la competitività  e una maggiore concorrenza nel mercato dei beni e servizi. 
Com’è naturale, la Bce guarda ai subbugli dei mercati dovuti alla crisi del debito sovrano: ora le tensioni si sono un po’ attenuate grazie alle misure di politica monetaria adottate dal board ma anche per via di altri due fattori-chiave: i progressi in tema di governance, compiuti dalla Ue e «l’intensificazione del risanamento dei conti in diversi Paesi dell’area». 
Draghi è preoccupato anche perché peggiorano le condizioni del credito per famiglie e imprese. Per le banche c’è un monito: «E’ essenziale che i loro piani di ricapitalizzazione siano attuati senza produrre andamenti sfavorevoli per il finanziamento dell’attività  economica».


Related Articles

Rafforzati i contratti aziendali ora sarà  più facile licenziare rivolta di Cgil e opposizione

Loading

Via i conti correnti dalle dichiarazioni, redditi online ma anonimi.  Sacconi: no a semplificazioni lontane dall’oggettività  della norma 

Lo spread ai tempi dell’art.18

Loading

«Lo spread è sceso e scenderà  ancora», ha ripetuto Monti a più riprese. E, anche ieri, il differenziale dei tassi tra i Btp italiani e i Bund tedeschi ha fatto un nuovo passettino indietro scendendo poco sopra i 360 punti base, ovvero il 3,6%. Ovvero oltre 210 punti in meno rispetto ai massimi del duo Berlusconi/Tremonti.

“Colpire l’Italia per far sparire l’euro” i fondi lanciano l’offensiva finale

Loading

 La speculazione.  L’attacco è scattato quando le nostre banche hanno iniziato a comprare meno Btp del solito e adesso si punta alla “soglia 7%”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment