E Volkswagen raddoppia gli utili boom in Cina, seconda nel mondo

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BERLINO – La priorità  al taglio dei costi è forse dogma per gli altri, ma visto da Wolfsburg sembra una cosa goffa. Il gruppo Volkswagen, numero uno europeo dell’auto e presto numero uno mondiale – ha già  sorpassato Toyota per vendite, entro il 2018 vuole passare avanti anche a General Motors – ha raddoppiato i suoi utili nel 2011 rispetto al 2010. Un risultato che Volkswagen centra pur passando da forti investimenti per l’acquisizione di nuovi marchi e da continui accordi con la IgMetall, il più forte sindacato del mondo, quanto a voce in capitolo nelle retribuzioni (e aumenti e premi) dei dipendenti. L’azienda che più di ogni altra simboleggia il Modello Germania, quanto a idea di produzione dell’auto e sistema di relazioni industriali, è dunque più vincente che mai, e la conferenza di bilancio di marzo si annuncia come un trionfo per l’ad di Volkswagen, Martin Winterkorn, e per il “grande vecchio” e stratega del colosso, Ferdinand Piech.
I dati resi noti ieri fanno impressione. Gli utili del gigante di Wolfsburg sono passati dai 7,2 miliardi di euro del 2010 a ben 15,8 miliardi l’anno scorso, quindi sono più che raddoppiati. Il fatturato è cresciuto di oltre un quarto a 159 miliardi di euro. E l’anno scorso, per la prima volta, il totale di auto vendute da tutti i marchi del gruppo ha oltrepassato gli otto milioni di vetture. Cioè, vendite aumentate del 14 per cento.
La massima crescita vendite viene da Cina e Stati Uniti, e dal dinamico Est dell’Unione europea. Ma anche in Europa occidentale, in contrasto con il calo di altre marche come Peugeot Citroen, a Vw va bene. E nonostante 7 miliardi di euro spesi per rilevare la fabbrica di autotreni Man e la Porsche holding, Vw ha una liquidità  di 17 miliardi. Cioè una cassa senza pari con cui Piech e Winterkorn, “il duo dei visionari dell’auto”, possono comodamente programmare scalate o ulteriori investimenti nei contenuti tecnologici dei prodotti. Gli azionisti hanno un premio modesto: il dividendo sale a 3 euro. Ma la priorità  è continuare a essere diversi dagli altri: insieme generalisti con Vw, Skoda, Seat e produttori di premium, con Audi e gli altri marchi di lusso. E sinonimo d’una qualità , di cui nell’immaginario collettivo globale la Golf è simbolo unico, che ti fa quasi sentire nel premium guidando un’auto prodotta in massa. L’auto del popolo, appunto


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