Femminicidio, escalation negli ultimi anni

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ROMA  – Sono venti (una ogni due giorni) le donne uccise nei primi due mesi del nuovo anno, da 1 gennaio al 10 febbraio 2012. Quello del femminicidio è un fenomeno che sta registrando una escalation negli ultimi anni: le donne uccise per mano di un uomo nel 2009 erano 119, nel 2010 127 mentre nel 2011 si registrano 136 casi. L’allarme è stato lanciato da Telefono Rosa, oggi a Roma, nel corso di un convegno alla Camera dei deputati.

“Parlare questi temi è veramente importante – afferma il ministro della Giustizia Paola Severino nel corso del suo intervento – è orribile il silenzio che circonda la vittima, e c’è un numero oscuro che è la grande incognita in questo tipo di reati, perché troppe donne non denunciano laviolenza che subiscono”. Il ministro ha ricordato che studiare le cause delle mancate denunce di violenza aiuta solo in parte, perché le componenti del silenzio sono tante e tra queste “c’è la vergogna che dovrebbe colpire chi esercita la violenza e non chi la subisce”. “Questo senso di vergogna può essere ucciso dall’attenzione che si dedica al fenomeno e la  presa di consapevolezza di essere una vittima potrebbe dare coraggio alle donne”. “C è un’ escalation – ha aggiunto Severino – si tratta di reati abituali dal maltrattamento alla violenza. L’attenzione del legislatore deve essere costante su questo fenomeno”.

“Il 2 febbraio scorso Telefono Rosa ha compiuto 24 anni, e ogni giorno siamo a contatto con quello che c’ di peggio nella società  – sottolinea Gabriella carnieri Moscatelli, presidente dell’associazione –  ma non riusciamo a fermare questo femminicidio che è una cosa pesante, nei primi due mesi dell’anno abbiamo registrato un picco delle violenza con venti donne uccise in due mesi”. Simonetta Matone , vicecapo dipartimento Dap del ministero della Giustizia ha parlato della lontananza delle vittime e delle associazioni di volontariato dalle istituzione. “Questa lontananza era abissale nel ’91 – ha detto – ma le istituzioni piano piano si sono avvicinate al tema. Il salto di qualità  si è avuto con la cosiddetta legge sullo stalking.  Ma questo strumento non è la panacea di tutti i mali. Bisogna riflettere sull’effetto delle denunce e bisogna affrontare il tema della cura del colpevole”. (ec)

 

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