Itinerari multipli nella lingua italiana

Loading

Autori e editori hanno accusato, nel corso del tempo, il mercato dei libri usati, il costo della carta, poi l’abitudine a fotocopiare i testi, ora Internet e la facilità  con la quale si possono scannerizzare e scaricare, cioè riprodurre illegalmente, parti di volumi o interi volumi. Raramente, in queste occasioni, si osserva che molti manuali scolastici e universitari in circolazione (mi riferisco solo a quelli di ambito linguistico-grammaticale) sono noiosi, ripetitivi, antiquati, graficamente poco attraenti. Alcuni, poi, sembrano rivolgersi in modo supponente non a un pubblico di studenti, ma alla cerchia ristretta dei colleghi degli autori. 
Per fortuna, ogni tanto, ci si imbatte in un testo con caratteristiche diverse, rivolto ai giovani lettori (e non solo a loro, anche a un pubblico più vasto, curioso e desideroso d’imparare), con l’intenzione di spiegare davvero, in modo semplice ma non semplicistico, le principali questioni riguardanti la storia e l’attualità  della lingua italiana. Storia e attualità  si confrontano in ogni pagina del volume di Luca Serianni e Giuseppe Antonelli (Manuale di linguistica italiana. Storia, attualità , grammatica, Bruno Mondadori, pp. 305, euro 22), e proprio attraverso questo confronto e colloquio continuo i due autori riescono a raggiungere l’obiettivo dichiarato nella presentazione: dar vita a uno strumento didattico profondamente aggiornato nei contenuti e nell’impostazione. 
Ad aiutarli nell’impresa è la formula editoriale scelta, che si avvale di espansioni on line: in questo modo il volume cartaceo è arricchito dalla possibilità , per il lettore, di utilizzare numerosi servizi: commenti linguistici a testi di epoche e tipologie diverse, esercizi di autoverifica, bibliografia ragionata, e una sitografia che permette di raggiungere con un clic una serie di risorse in rete (consultazione di dizionari, di banche dati testuali…). Proprio per queste particolari caratteristiche il libro può essere letto in vario modo, e i capitoli possono essere studiati anche separatamente gli uni dagli altri: gli autori spiegano che si tratta di una scelta didattica dettata dall’idea che lo studio non dovrebbe essere un’attività  passiva. Al contrario, segnalando le possibilità  di attraversamento fra le varie ricostruzioni di uno stesso tema, Serianni e Antonelli hanno voluto suggerire «percorsi di consultazione individuali, autonomi rispetto alla successione dei capitoli». 
Vediamo in concreto come si manifesta l’intertestualità  del volume: il secondo capitolo, dedicato alla «Formazione e diffusione dell’italiano», è arricchito dalla riproduzione di un testamento siciliano redatto a Venezia nel Trecento; all’ascesa del ceto mercantile è allegato il testo di una lettera di un mercante toscano; per la codificazione grammaticale si aprono finestre sulle edizioni aldine e sulle tre edizioni dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, e via via si procede così fino alla spiegazione dei fattori di unificazione, per i quali si citano e si spiegano la revisione linguistica dei Promessi Sposi e un brano dal romanzo Il bacio d’una morta di Carolina Invernizio, mentre per la questione delle migrazioni si riportano alcune strofe di Italy di Giovanni Pascoli. I passi citati sono corredati da spiegazioni morfologiche, sintattiche, lessicali, e tutti i termini tecnici presenti nel testo sono evidenziati in neretto, commentati nello spazio dedicato alla storia di parole: nel caso del capitolo appena citato, il lettore può risalire all’origine e all’evoluzione nel tempo dei significati di parole chiave come aura, bolgia, lauda, logo, mafia, mass media, romanzo. 
Un capitolo particolarmente suggestivo è dedicato all’italiano della comunicazione: a documentarlo si trovano l’italiano paleotelevisivo di Mike Bongiorno, testimoniato da un brano tratto da una puntata di Lascia o Raddoppia? dell’11 febbraio 1956, il parlato simulato della soap opera Un posto al sole, il testo di una canzone del cantautore Daniele Silvestri intitolata La paranza, e approfondimenti sui testi misti, sull’asindeto e il polisindeto, sull’italiano digitato, sulla tachigrafia. La storia di parole, in questo caso, prende in considerazione blog, manovra, paparazzo, quiz. 
Particolarmente utile la sezione dedicata ai dizionari, tradizionalmente trascurata o trattata sommariamente nei manuali di linguistica: qui, al contrario, vengono spiegate e documentate la storia dei dizionari della lingua italiana, la differenza tra i vari tipi di dizionari (dizionari storici, etimologici, analogici, dell’uso, dei sinonimi, raccolte di neologismi, nonché il rapporto tra i dizionari e l’informatica, fino agli archivi di testi e di informazioni lessicali in formato digitale). In un capitolo come questo gli approfondimenti sono preziosi, e il collegamento intertestuale consente al lettore di muoversi disinvoltamente tra tecniche lessicografiche, termini settoriali, storia di parole connesse (in questo caso, alluce, cerchiobottismo, sciocco, tesoro). Per le caratteristiche innovative del testo, e per la possibilità  di ulteriori approfondimenti e attraversamenti on line, si potrebbe pensare a un volume più simile a un tablet che a un libro. Ma si tratterebbe di un accostamento banale e prevedibile, perché il manuale riproduce qualcosa di diverso: l’esperienza indimenticabile vissuta da molti studenti non solo nel passato, ma anche in tempi recenti (nei quali va di moda sparare sull’università  pubblica). 
Mi riferisco a una bella lezione universitaria: quella nella quale gli studenti ascoltano attenti il loro professore mentre spiega. Spiegando, il professore si ferma ogni volta che cita qualcosa di nuovo, o ignoto ai suoi allievi. Il bravo professore questi attraversamenti e questi approfondimenti li ha sempre fatti, e continuerà  a farli, mescolando e attraversando ogni volta storia e attualità . Come hanno fatto i due autori, che sono riusciti nell’impresa non facile di trasferire sulla pagina l’esperienza delle loro lezioni e del loro insegnamento.


Related Articles

Elmore Leonard: “Tarantino fu beccato a rubare un mio libro ora spero ci faccia un film”

Loading

È l’autore di crime story più amato. Esce “Gibuti” che potrebbe essere scelto dal registaFacevo il pubblicitario negli anni ’50-’60: era noiosissimo. Non mi ritrovo in “Mad Men” Da bambino mi colpì “Niente di nuovo sul fronte occidentale”: giocavo alla guerra Conosco Quentin che era un ragazzino. Si fece beccare mentre cercava di rubare un mio libro 

I gas tossici del capitalismo

Loading

L’anticipazione. Nel suo ultimo libro Naomi Klein va dritta al punto: il clima è la chiave per rovesciare il capitalismo. Un’ideologia estrema e fondamentalista che sta distruggendo l’umanita

Vivere da immigrati digitali divisi tra “ online ” e “ offline ”

Loading

Ci troviamo ormai a vivere e ad agire simultaneamente online e offline Ma lo sdoppiamento può generare rischi. Come spiega il grande sociologo

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment