La mega-truffa della falsa acqua di Lourdes

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ANCONA – “Sette gocce di Fatima al mattino”, “sette gocce di Medjugorje la sera”. Questo c’era scritto nelle ricette dello studio medico “Giba” di Ancona. Uno studio dove anche il tumore si curava con l’acqua di Lourdes, Fatima e di Medjugorje. La dottoressa Enza Maria Ciccolo (71 anni e una laurea in biologia) aveva trasformato le fonti dei principali santuari mariani – tra cui anche San Damiano e Montichiari – in un business. 
L’acqua “miracolosa” e “terapeutica” costava 200 euro a flacone. E così, quando ieri mattina i carabinieri del Nas (nucleo antisofisticazione e sanità ) hanno fatto irruzione in quattro ambulatori dello studio tra Milano, Ancona, Bari e Venezia, hanno trovato quattromila flaconi già  pronti per essere immessi sul mercato. La procura di Ancona ha ordinato il sequestro delle strutture e dei presunti medicinali. Secondo gli inquirenti, l’acqua era, semplicemente, una truffa. 
Non c’era nulla di “benedetto” e forse – racconta il capitano del Nasdi Ancona Antonio Esposito – quell’acqua non arrivava nemmeno dalle fonti dei santuari. «O almeno non ci sono elementi che lo dimostrano», spiega l’ufficiale. Trentanove in tutto le persone coinvolte e denunciate, mentre molto pesante è l’elenco complessivo delle accuse: esercizio abusivo della professione medica, associazione per delinquere, lesioni, e immissione in commercio di prodotti che vantavano qualità  terapeutiche. Alla dottoressa, al momento, è stato recapitato soltanto un avviso di garanzia. 
Secondo la procura di Ancona, con pubblicità  online e un fitto passaparola, il gruppo si presentava come un team qualificato di biologi e fisici che aveva scoperto una tecnica innovativa per “riarmonizzare la materia” attraverso le presunte “frequenze” sprigionate dalle acque “benedette”. Mescolando religione, superstizione e astrologia, i terapeuti approfittavano dello stato di prostrazione dei malati per reclutarli attraverso dei corsi a pagamento come “adepti” della nuova medicina. Alla base dei preparati, le cosiddette “acque a luce bianca”, che secondo la Ciccolo «possiedono le sette frequenze relative ai sette colori dell’arcobaleno e le tre energie fondamentali, la polarizzata, l’elettrica e la magnetica». Sul sito “acqualucebianca.it” si legge che «lo studio nasce da un’idea della biologa Enza Maria Ciccolo che, com’è noto,nel 1984 ha scoperto a Lourdes l’esistenza delle acque a luce bianca e che ha messo a punto la tecnica idrofrequenziale, una tecnica di intervento sull’uomo e sull’ambiente che agisce per risonanza e riesce a riarmonizzare la materia alterata». Circa 500 pazienti, di tutte le regioni d’Italia, si sono rivolti alle terapie con queste acque, di ogni fascia d’età  e classe sociale. Fra i malati, anche persone affette da cancro o altre gravi patologie, disposte a lunghi viaggi per farsi visitare dalla biologa e dai suoi collaboratori. Ai malati veniva ripetuto che «la malattia non attende un rimedio dall’esterno, ma una comprensione profonda, dalla quale scaturisce la possibilità  di una guarigione di tutti i piani dell’essere, attraverso una risonanza che ciascuno trova con frequenze di luce che gli sono necessarie e che un’Acqua gli conduce».


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