La Protezione civile rassicura: «La nave è stabile. Per ora»
Perché l’incontro settimanale all’hotel Bahamas fra i residenti dell’isola e il commissario all’emergenza è, se possibile, ancora più atteso del solito, dopo che da alcuni giorni rimbalzano in rete le prime immagini subacquee fatte nell’ultimo mese intorno al relitto della Costa Concordia. Girato sabato scorso dall’Ispra, il video ha provocato più di un allarme, legato a una frattura larga alcuni centimetri in uno dei due spuntoni di granito che ancorano la nave. Di fronte al timore di uno scivolamento della Concordia su un fondale ben più profondo di quello attuale, con il conseguente disastro ambientale, Gabrielli rassicura: «Il video è stato letto positivamente dai tecnici, rimasti casomai stupiti nel vedere quanto il granito sia stato in grado di sopportare l’enorme peso della nave. Quanto alla frattura, l’ipotesi prevalente è che si sia verificata al momento del naufragio. C’è da valutare invece l’aiuto dato alla stabilità complessiva della Concordia dagli speroni di roccia che sono entrati nello scafo, e che la ancorano ulteriormente».
Quanto ai movimenti del relitto, soprattutto nella parte di prua, il quotidiano monitoraggio dell’Università di Firenze sta confermando la sostanziale stabilità della nave. A riprova, sono riprese anche le ricerche dei 15 dispersi: «Si è aperta una attività specifica di ricerca sul ponte 4 – annuncia Gabrielli – i vigili del fuoco lavorano in quelli che erano corridoi, e che oggi sono pozzi dove si ritiene possano esserci dei corpi. Finora i soccorritori non avevano le condizioni di sicurezza per operare. Di questa attività abbiamo interessato anche la protezione civile europea, che metterà a disposizione professionalità specifiche». Sono in arrivo squadre francesi, svizzere e svedesi: «Un grande sforzo – sintetizza il capo della Protezione civile – per dare risposte ai familiari dei dispersi».
Notizie tranquillizzanti per il centinaio di residenti nell’isola, e per il media locale Giglionews.it, che ascoltano con attenzione per conoscere le attività in corso. Soprattutto quelle legate al defueling, che complici le ottime condizioni meteomarine sta andando avanti a pieno regime. «Ad oggi siamo quasi al 50% del pompaggio del carburante – tira le somme Gabrielli – questo vuol dire che in altre tre settimane, se il tempo resta stabile, potrà essere ultimato». Sono già più di mille i metri cubi di combustibile estratti dai grandi serbatoi di prua, e i tecnici di Neri-Smit Salvage hanno calcolato che entro domani i lavori in quella parte della nave dovrebbero essere conclusi. Poi si passerà al lavoro, più complesso, nei serbatoi sommersi di poppa e infine al carburante nei motori e nei circuiti. Infine si parla della rimozione del relitto: il 3 marzo è la data ultima per la presentazione dei progetti di recupero, che i gigliesi chiedono avvenga senza «tagliare» lo scafo.
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