«Pronto? La Fiom informa». Battaglia con il call center Fiat

by Editore | 3 Febbraio 2012 9:21

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«Pronto, Fiom in linea per i tuoi diritti in Fiat». Così risponderà  il call center che la Fiom attiverà  nei prossimi giorni in risposta al call center messo in piedi dall’azienda per informare sulle novità  contenute nella nuova busta paga che i lavoratori hanno ricevuto dopo l’entrata in vigore del nuovo contratto specifico di primo livello. Ad annunciare l’iniziativa il responsabile nazionale auto della Fiom, Giorgio Airaudo. «Nei nostri confronti c’e un tentativo di esclusione, ma noi stiamo dimostrando che si può fare sindacato anche in situazioni difficili – ha sottolineato Airaudo – e con questa iniziativa, dedicata esclusivamente ai lavoratori Fiat, vogliamo garantire ai lavoratori che c’è anche una voce sindacale e non solo una aziendale». Quanto alle nuove buste paga, Airaudo ha ribadito che, dopo avere rifatto « conti abbastanza precisi, ci sono aumenti mensili perché alcune voci retributive vengono spostate da pagamenti unici a mensilizzazione. Ma se si guarda la paga annua, siamo per effetto sui turni a circa 36 euro in più all’anno, che significa 17 centesimi al giorno, ma d’altronde sarebbe incredibile che la Fiat desse aumenti in una fase in cui non fa nuovi prodotti, fa molta cassa integrazione e non fa investimenti».
Tanto per dare una certezza, alle carrozzerie di Mirafiori si lavorerà  questo mese soltanto quattro giorni, dal 14 al 17 febbraio, ha comunicato ieri l’azienda ai sindacati. Oggi alle carrozzerie Fim, Uilm e Fismic terranno le assemblee per spiegare ai lavoratori il nuovo contratto. Ma l’annuncio fatto dall’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne – a Mirafiori saranno prodotte due nuove vetture, con l’avvio della produzione del primo modello nel dicembre 2013 – «è solo l’annuncio di un congelamento», dice ancora Airaudo. 
«I tempi sono slittati di altri sei mesi, passando dal secondo semestre 2013 al dicembre 2013, cioè inizio 2014. Questo vuol dire che aumenta la cassa integrazione mentre i prodotti che restano a Mirafiori sono ormai invecchiati e poveri in un mercato che la stessa Fiat ammettere essere faticoso. Per questo penso che si dovrebbe chiedere di più e dovrebbbe farlo il governo».

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