Monti: meno tasse se le pagano tutti

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ROMA — Mario Monti alza la posta in gioco nella lotta all’evasione. Se nel 2011 l’Agenzia delle Entrate ha recuperato 12 miliardi di euro al sommerso (a fronte di un obiettivo di circa 9 miliardi, e rispetto agli oltre 30 miliardi di maggiori imposte accertate e non versate), il governo si appresta ad alzare il target per quest’anno. La misura esatta non è ancora stata determinata, ma quasi certamente sarà  superiore. «Si può e si deve fare di più» ha detto ieri il presidente del Consiglio, inaugurando al Tesoro la task force contro l’evasione, composta dai vertici dell’Agenzia delle Entrate, delle Dogane, del Territorio, dalla Guardia di Finanza, dai Monopoli. 
Per il 2012, insomma, si punta a un gettito superiore ai 12 miliardi, e soprattutto di miglior qualità . Se fino ad ora l’Agenzia delle Entrate ha dedicato gran parte dei suoi sforzi alla ricerca di ogni possibile evasore e forma di sommerso, da quest’anno il suo obiettivo sarà  prioritariamente la «tax compliance» sistematica, cioè il concreto adempimento degli obblighi fiscali in sede di dichiarazione dei redditi. Il che significa sempre recuperare tasse non pagate, ma anche e soprattutto base imponibile, cioè i redditi nascosti, che una volta emersi saranno tassati. Rendendo sempre più strutturali e meno «una tantum» gli incassi della lotta all’evasione. 
«Dobbiamo continuare con rinnovata forza, perché se ognuno dichiara il dovuto, il Fisco potrà  essere più leggero per tutti. È un impegno ineludibile che vogliamo raggiungere anche migliorando la trasparenza fiscale e il rapporto tra Fisco e cittadini» sottolinea il premier in una nota. Che tuttavia, nell’emanare l’atto di indirizzo che ridisegna la strategia fiscale del prossimo triennio, continua a raccomandare prudenza. La priorità , secondo Monti, resta il risanamento della finanza pubblica, senza mettere in discussione «la logica di utilizzo prudente della leva fiscale». 
Ciascuna agenzia fiscale ha avuto ieri da Monti direttive specifiche. Quella delle Entrate dovrà  migliorare l’assistenza ai contribuenti, con la semplificazione degli adempimenti e lo sviluppo dell’assistenza online ai cittadini. Dovrà  impegnarsi per la liquidazione tempestiva dei rimborsi, sviluppare maggiori sinergie con l’Inps, individuare nuovi meccanismi per prevenire le frodi Iva, estendere la platea dei grandi contribuenti sottoposti al tutoraggio, spingere sugli strumenti di accertamento sintetico come il redditometro. 
L’Agenzia delle Entrate, dice Monti, resta il perno della strategia contro l’evasione «e per comprenderne il ruolo — ha sottolineato il premier — basta sottolineare che per ogni euro speso per il funzionamento dell’Agenzia, se ne recuperano 3,6 di nuove tasse accertate». 
L’Agenzia del Territorio dovrà  concentrare la sua azione per contrastare l’evasione nel settore immobiliare, connessa alle valorizzazioni catastali non aggiornate, mentre i Monopoli di Stato dovranno massimizzare gli sforzi per combattere il gioco illegale (vedi il pezzo nella pagina accanto). La Guardia di Finanza, dal canto suo, dovrà  rafforzare l’attività  di contrasto all’evasione internazionale, anche irrobustendo la rete dei suoi «informatori» esteri, aggredire la contraffazione, verificare le pratiche commerciali scorrette che impattano sull’inflazione (una delle sue missioni, dice Monti, è «la lotta al carovita»), e combattere il riciclaggio. Anche con ispezioni mirate nei confronti di banche, intermediari finanziari, e liberi professionisti.


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