Usa, esplode la popolazione carceraria anziana

by Sergio Segio | 20 Febbraio 2012 18:07

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Le complicazioni nella gestione dei carcerati che invecchiano vanno dalle precauzioni per i malati di Alzheimer o demenza senile, al reperimento di un numero sufficiente di celle per i prigionieri in sedia a rotelle, per assicurarsi che questi ultimi non vengano derubati o sfruttati dai carcerati più giovani.  “L’età  non dovrebbe diventare un passaporto per ottenere la libertà , ma quando i prigionieri sono così vecchi e infermi che non costituiscono più una minaccia alla sicurezza pubblica, dovrebbero venire rilasciati sotto la supervisione”, riferisce Jamie Fellner, autrice dello studio di Hrw, intervistatata dal New York Times. “In assenza di una tale situazione, vanno stanziati molti più soldi per pagare adeguata assistenza a quelli dietro le sbarre”. Il rapporto rivela che il numero di uomini e donne oltre i 65 anni è cresciuto di 90 volte rispetto al tasso della popolazione carceraria, dal 2007 al 2010. Mentre i carcerati anziani sono aumentati del 63 percento, i carcerati totali sono cresciuti solo dello 0,7 percento.

Prigioni statali o federali ospitano oggi 26.200 persone di 65 anni e oltre, e 124mila prigionieri oltre i 55. Il numero di questi ultimi è cresciuto a un tasso sei volte maggiore della popolazione carceraria totale.

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