Corea del Nord, la fame ferma la Bomba

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WASHINGTON – La Corea del Nord ha accettato di sospendere i test sulle armi nucleari e l’arricchimento dell’uranio e di permettere agli ispettori internazionali di verificare e monitorare le attività  in atto presso il suo principale reattore. L’annuncio è arrivato ieri dal Dipartimento di stato Usa. La decisione sarebbe stata presa nell’ambito di un accordo che prevede l’invio da parte degli Stati Uniti di derrate alimentari alla Corea del Nord: un Paese isolato e stremato dalla povertà . 
Benché l’amministrazione Obama l’abbia definita «importante, ancorché limitati», l’iniziativa indica una potenziale svolta nella situazione di stallo in cui il programma di armamenti nucleari nordcoreano versa dalla morte del leader Kim Jong Il avvenuta alla fine dello scorso anno. Da allora il potere è passato al figlio, Kim Jong Un, che i funzionari dell’amministrazione monitorano da vicino per capire se la sua ascesa possa alterare la condotta della nazione. 
La Corea del Nord ha inoltre accettato una moratoria sul lancio di missili a lunga gittata, che in passato creò tensione con la Corea del Sud e il Giappone. La decisione della Corea del Nord di consentire l’accesso agli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica sembra una concessione significativa: nel 2006 infatti, dopo anni di negoziati, la Corea del Nord espulse gli ispettori e procedette a sperimentare un ordigno nucleare.
Le due giornate di colloqui tenuti la scorsa settimana a Pechino non sembravano aver prodotto grandi risultati, ma dopo il rientro in patria dei negoziatori nordcoreani, le autorità  del Paese hanno accettato l’offerta statunitense di riprendere i negoziati e l’invio di derrate alimentari. In una dichiarazione, il Dipartimento di Stato ha affermato che gli Stati Uniti sono «pronti a compiere i passi necessari a migliorare i nostri rapporti bilaterali, all’insegna del reciproco rispetto per la sovranità  e l’eguaglianza», e di permettere scambi culturali, accademici e sportivi con la Corea del Nord. Gli Stati Uniti hanno accettato di offrire 240mila tonnellate di derrate alimentari, una proposta al vaglio da anni. Ufficialmente però l’amministrazione Obama non ha voluto stabilire un rapporto diretto tra l’offerta di cibo e i colloqui, affermando che le derrate saranno offerte esclusivamente in base a considerazioni umanitarie. I nordcoreani, dal canto loro, avevano insistito che qualsiasi accordo fosse accompagnato dall’offerta di cibo. Condizione che gli Stati Uniti hanno finito per accettare. 
L’annuncio del Dipartimento di Stato non specifica la data di inizio della moratoria, né quella del ritorno degli ispettori internazionali o della ripresa dei colloqui tra Corea del Nord, Corea del Sud, Usa, Cina, Russia e Giappone. «Gli Stati Uniti nutrono ancora profonde perplessità  riguardo alla condotta nordcoreana in numerosi ambiti, ma l’annuncio di oggi riflette progressi importanti, ancorché limitati, nel far fronte ad alcuni di questi», ha affermato Victoria Nuland, portavoce del Dipartimento di Stato.
(Copyright New York Times-La Repubblica
Traduzione di Marzia Porta)


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