Il giovane delle offese fermato durante un blocco

by Editore | 1 Marzo 2012 8:52

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ROMA — Al carabiniere chiamato «pecorella» da un militante No Tav, è arrivata ieri la telefonata del comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli. Il comandante si è complimentato. E lui, il carabiniere, ha risposto: «Sono orgoglioso di questa telefonata. Signor generale, ho fatto solo il mio dovere. Non sono un eroe, altri colleghi avrebbero fatto lo stesso». Il giovane ha ricevuto un encomio solenne «per la fermezza e la compostezza professionale, che hanno impedito a una situazione delicata di degenerare» e per «il lodevole comportamento tenuto a fronte della grave provocazione». Ha 25 anni, celibe, da 3 anni nell’Arma, viene da Oristano, ha frequentato il liceo scientifico.
Encomi anche da gran parte del mondo politico. Ministro degli Interni, presidenti delle Camere. Poi, il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, con il partito schierato e anche il Pd di Bersani. Nessun commento dalla Lega, dalla sinistra di Vendola, da Di Pietro. Interviene invece Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista: «La provocazione è stata una stupidaggine, il carabiniere merita l’encomio».
Il ministro Cancellieri ha telefonato a Gallitelli e ha espresso «l’apprezzamento per la grande professionalità  del carabiniere in occasione di ripetute e offensive provocazioni da parte di uno dei manifestanti No Tav». Telefonata a Gallitelli anche dal presidente della Camera, Fini: «L’inappuntabile comportamento del carabiniere conferma l’alto livello del personale delle forze dell’ordine». Il presidente del Senato, Schifani, ha inviato un messaggio al comandante dell’Arma: «Possiamo far affidamento sulle elevate capacità  e sulla preparazione delle forze dell’ordine».
Il presidente Pdl, Silvio Berlusconi, afferma che «il bravissimo carabiniere in Val di Susa ha dimostrato la differenza tra chi fa sempre il proprio dovere per il bene comune e chi sa solo insultare, l’abisso esistente tra chi ama l’Italia e ha il senso dello Stato e chi invece usa le invettive e la piazza per seminare odio e violenza. In quel carabiniere abbiamo ritrovato l’Italia migliore, in cui ci riconosciamo». Il segretario Pdl, Alfano, esprime «piena solidarietà  all’Arma dei Carabinieri e a quanti tutelano l’ordine pubblico in Val di Susa, teatro di manifestazioni violente contro la decisione democratica di ospitare sul nostro territorio una moderna infrastruttura di trasporto». E poi, Maurizio Gasparri: «La protesta è legittima finché è civile. Ma non si può cedere il passo all’insulto e alla provocazione vigliacca». Osvaldo Napoli: «La Tav è un pretesto, gli obiettivi di chi protesta sono altri e assai meno nobili». Per il Terzo polo, parla il segretario Udc, Cesa: «L’immagine del giovane carabiniere onora l’Arma e tutti gli italiani che credono nelle istituzioni e rifiutano ogni forma di violenza». Per il Pd, il segretario Bersani: «Voglio complimentarmi per la freddezza e il senso del dovere del carabiniere». I vertici del gruppo Pd al Senato, Finocchiaro, Zanda e Latorre, hanno chiesto al comando dell’Arma di «poter stringere la mano in segno di solidarietà  e di ringraziamento al carabiniere vigliaccamente insultato da un dimostrante privo di onore». SuTwitter, il sindaco Pd di Firenze, Renzi: «Non c’è bisogno di scomodare Pasolini per dire che io sto con quel carabiniere umiliato, provocato, insultato».

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