Il Tesoro lancia il nuovo bond telematico

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MILANO – Il Tesoro entra nel mercato del trading on line, con l’obiettivo di andare a coprire quella fetta di risparmiatori che ormai fa a meno dell’intermediazione bancaria e, da casa sua e con il proprio computer, compra e vende azioni e obbligazioni. Tra poco, potrà  farlo anche sui titoli pubblici; non solo dopo l’emissione, sul cosiddetto mercato secondario dei titoli di Stato (dove è già  possibile comprare e vendere, on line ma anche attraverso lo sportello bancario, Bot, Btp e Cct), ma sul “primario”, quello che finora era stato riservato alle fasi dell’asta.
I dettagli tecnici si conosceranno solo oggi, dopo la conferenza di presentazione che si terrà  a Roma: un’occasione di grande rilievo, che vedrà  riuniti presso il ministero, in via XX Settembre, il vice ministro dell’Economia Vittorio Grilli, il responsabile del settore dei titoli di Stato, Maria Cannata, e l’amministratore delegato di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi. Insieme, per illustrare il nuovo titolo di Stato, che verrà  emesso dal Tesoro (e che verrà  nuovamente spiegato alla comunità  finanziaria il 14 marzo, a Piazza Affari). 
Sulla stampa è stato già  battezzato il Btp Italia, una specie di Bot on line ma in realtà  del Bot “tradizionale” avrà  ben poco: certo, sarà  un’obbligazione ma durata e caratteristiche (in termini di tasso) sono segrete. Quello che già  si sa, anzi la ragione per cui fu annunciato a suo tempo, nell’ottobre scorso direttamente dalla Cannata, è che questo titolo di Stato punterà  a saltare l’intermediazione bancaria, a tagliare il filo che conduce dal risparmiatore al Tesoro, riducendo le commissioni bancarie ma nono solo: l’effetto più atteso infatti è quello di eliminare il filtro spesso distorcente dello sportello bancario, con un’offerta diretta – senza intermediari – alla famiglia, al risparmiatore, al retail.
La dottoressa Cannata, parlando allo scorso Forex di Parma, aveva fatto capire che il nuovo titolo era stato studiato appositamente per l’investitore privato e a questa categoria sarebbero stati riservati alcuni vantaggi; tuttavia, non è escluso che una quota minoritaria del nuovo titolo sarà  destinata anche agli investitori istituzionali. La presenza di Jerusalmi si spiega con l’importanza strategica che avrà  il Mot: è proprio sulla piattaforma di Borsa dei titoli di Stato, l’unica regolamentata per la negoziazione del mercato obbligazionario, che infatti verrà  scambiato questo nuovo titolo. Semplificando un po’ il processo, non ci sarà  un’asta, cui partecipano gli specialisti delle tesorerie delle banche e che poi rivendono i titoli alla clientela privata (come succede finora, quando il risparmiatore sottoscrive Bot e Btp in emissione di fatto prenotandoli al “grossista” bancario) ma il nuovo titolo sarà  direttamente quotato sul Mot e da lì sarà  possibile comprarlo attraverso un conto on line. 
Risparmiando commissioni e, soprattutto, evitando i consigli qualche volta fuori luogo, quasi sempre interessati, del bancario allo sportello.


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