Incendio, «i No Tav non c’entrano»
«Queste azioni – si legge in un comunicato diffuso ieri pomeriggio – non rientrano nelle nostre metodologie di lotta, che sono metodologie di lotta popolare fatte alla luce del sole». «Qualunque provocatore – continua il movimento No Tav – può scrivere No Tav dove gli passa per la testa, ma questo non coinvolge il movimento». «Si invitano, pertanto – conclude la nota del movimento che da 23 anni si oppone alla nuova Torino-Lione – i media e gli operatori dell’informazione a non cercare di coinvolgere sempre e comunque il movimento No Tav al solo scopo di criminalizzarlo e screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica». Nel luogo in cui l’altra notte, a Milano, si era sviluppato un incendio che ha mandato in tilt una centralina di smistamento delle ferrovie, era stata trovata una scritta «No Tav».
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Quella vita da Black bloc
“Non c’è nessun odio, ma solo una grande amarezza Siamo una generazione privata del futuro, nessuno ti darà un mutuo, non puoi contare su un lavoro per più di sei mesi e sai che non avrai mai figli” La testimonianza di Michael, da Genova a oggi
Champion: a Scandicci si passa al boicottaggio
Qui trovate un piccolo ma esaustivo riepilogo della vicenda Champion di Scandicci. Quello di minare la sua immagine pubblica é l’unico modo per costringere l’azienda a sedersi al tavolo delle Istituzioni, nella speranza almeno di ottenere gli ammortizzatori sociali per noi dipendenti, licenziati di fatto ma senza alcuna tutela.
Beatrice Pieralli
(da Temponews.it) “Non condividiamo la decisione di Champion di chiudere, ma è una volontà che può stare nelle scelte operative di un’azienda. Ciò che non è accettabile è il comportamento che la proprietà sta tenendo nei confronti prima di tutto delle lavoratrici, e poi delle istituzioni: alle prime che non hanno l’opportunità di trasferirsi viene negato qualsiasi ammortizzatore sociale, inclusa la misura minima della mobilità ! Per quanto riguarda il rapporto con le istituzioni, l’azienda si rifiuta di incontrarle. Non mi era mai successo! Dove sta il rispetto per le istituzioni? Ma soprattutto dov’è la responsabilità sociale?”. Ci va giù duro il sindaco di Scandicci Simone Gheri che, in una lettera indirizzata a Turiddo Campaini, presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, avanza la proposta di boicottare tute, t-shirt e pantaloncini sportivi del marchio carpigiano e di sfrattare dal centro commerciale di Ponte a Greve il negozio dell’azienda di abbigliamento, la Champion appunto, che ha deciso di mettere sulla strada i suoi 50 dipendenti di Scandicci senza offrire loro alternative valide.