L’Eni scopre altro gas in Mozambico 283 miliardi di metri cubi nel “pozzo 4”

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MILANO – Sempre più gas mozambicano nel futuro Eni. Anche il terzo pozzo sottomarino del giacimento giant Mamba è stato perforato, con risultati «di particolare importanza – scrive la società  –, che incrementano di almeno 283 miliardi di metri cubi il potenziale delle risorse nell’Area 4». Con la scoperta sale a 1.133 miliardi il potenziale complessivo del bacino in acque profonde di Rovuma, di cui Eni ha il 70% del consorzio e una licenza esplorativa dal 2006. Altri quattro pozzi in loco saranno scavati nel 2012 «per completare l’accertamento del potenziale addizionale del complesso»; e il gruppo prevede di ingrandire la bolla che già  ora, per fare un raffronto, potrebbe fornire tutti i consumi italiani per più di 14 anni.
Si profilano, invece, problemi di abbondanza. Difficile che il gruppo guidato da Paolo Scaroni affronti la quota parte (ben il 70%) degli investimenti necessari. Il mercato stima che serviranno circa 50 miliardi per realizzare almeno due treni di impianti di rigassificazione Gnl, da realizzare prima del 2018 quando il gruppo stima di avviare la produzione. Scaroni, presentando il piano strategico a Londra (15 marzo) ha solo fatto capire che ci sarebbe già  una lunga lista di major interessate a comprare quote del consorzio mozambicano. Giorni fa l’ad di Total, Christophe de Margerie, ha dichiarato che la compagnia francese intenderebbe avviare rapidi colloqui per acquisire una quota del 20% del progetto. «Siamo soddisfatti, è un lavoro cominciato molti anni fa e che continua a dare sviluppi positivi», ha detto il presidente del Cane a sei zampe, Giuseppe Recchi. In Borsa il titolo al rialzo e ha chiuso a 18,08 euro, +1,69%.
Mamba Nord Est 1 è stato perforato in 1.848 metri di acqua, fino alla profondità  totale di 4.560 metri. Il nuovo pozzo è localizzato a circa 50 chilometri dalla costa di Capo Delgado. Eni ha la regia operativa nel consorzio, dove è affiancata da Galp energia (10%), Kogas (10%) and Enh (10%). Anche grazie alle scoperte mozambicane Eni ha potuto alzare gli obiettivi di crescita strategica, e la produzione giornaliera al 2021: 2,4 milioni di barili, dagli 1,67 milioni di fine 2011.
Sempre ieri Saipem, controllata ingegneristica di Eni, ha annunciato l’aggiudicazione di nuovi contratti nelle attività  di perforazione per circa 300 milioni di dollari. Sono commesse per il noleggio di mezzi marini da parte di Eni in Indonesia, di Petrobel in Egitto e di Hoec in India. Nelle perforazioni terra si tratta di nuovi accordi in Africa e due estensioni in Arabia Saudita e Colombia.


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