L’Onu bacchetta Roma per gli sgomberi delle comunità  rom

by Sergio Segio | 19 Marzo 2012 12:08

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ROMA – L’Onu richiama l’Italia in tema di sgomberi ai danni delle comunità  rom. A renderlo noto è l’associazione “21 luglio” che lo scorso gennaio 2012, insieme al Centro europeo per i diritti dei rom, aveva presentato al Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale delle Nazioni unite (Cerd) un rapporto per segnalare le “violazioni da parte delle autorità  italiane nazionali e locali del diritto all’alloggio nelle procedure di sgombero che hanno coinvolto le famiglie rom”. La risposta dell’Onu non s’è fatta attendere. Nei giorni scorsi, infatti, il Cerd ha pubblicato le proprie osservazioni in un testo in “deplora gli sgomberi mirati delle comunità  rom e sinte che hanno avuto luogo dal 2008 nel contesto del decreto emergenza nomadi – spiega l’associazione – e rileva con preoccupazione la mancanza di adozione di misure correttive, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato abbia annullato nel novembre 2011 il decreto emergenza nomadi. Lo stesso Comitato invita l’Italia ad adottare le misure necessarie per evitare gli sgomberi forzati e a fornire a queste comunità  un alloggio alternativo adeguato”.

L’associazione ha lanciato anche un appello nazionale “Il diritto all’alloggio non si sgombera” e una campagna di raccolta firme per chiedere la sospensione immediata provvedimenti di sgombero non accompagnati da “seri e concreti sforzi di accoglienza alternativa per i gruppi familiari” all’interno del Comune di Roma. “Ogni anno nella città  di Roma centinaia di bambini rom sono sgomberati con le loro famiglie dagli insediamenti informali della capitale senza che sia loro offerta una soluzione alternativa adeguata – spiega l’associazione -, dimenticando che, secondo le norme e le convenzioni internazionali, gli sgomberi forzati rappresentano una violazione del diritto a un alloggio adeguato. Sono stati 427 gli sgomberi forzati senza alternativa realizzati dal Comune di Roma negli ultimi 2 anni e il più delle volte ogni singola procedura di garanzia del diritto individuale è stata ignorata”.

Oltre 1.200 le firme raccolte dall’associazione dal 4 marzo ad oggi, tra cui ultima arrivata anche quella del Premio Nobel per la letteratura Dario Fo. Circa 60 le associazioni che hanno aderito alla campagna e numerosi anche gli esponenti del mondo intellettuale e artistico che hanno firmato l’appello, come Erri de Luca, Franca Rame, Moni Ovadia, Margherita Hack e Ascanio Celestini. Il testo dell’appello e gli aggiornamenti sulla campagna sono pubblicati sul sito dell’associazione http://www.21luglio.com/. (ga)

 

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