Marò, si spera in una svolta dopo le elezioni locali

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La campagna è finita ieri, con il voto. I risultati si sapranno nei prossimi giorni. L’aspettativa per una svolta che cambi le dinamiche della vicenda a favore dei marò è alta, dunque. Al momento, però, i dati di fatto non vanno in quella direzione.
Innanzitutto, un’affermazione importante fatta ieri dallo stesso De Mistura è tanto inattesa quanto carica di conseguenze: alla fine delle perizie balistiche (presumibilmente tra un paio di settimane) — ha detto il sottosegretario incaricato dal governo di seguire il caso — si potrebbe stabilire che i proiettili non provengono da armi italiane e tutto finirebbe lì; se invece «i proiettili fossero identificati come quelli usati dalle Forze Armate italiane la strategia è chiara: tutti possono sbagliarsi, anche i migliori marò del mondo». Finora, da parte italiana, si era escluso che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone avessero potuto sbagliarsi. La «strategia» di cui parla De Mistura, dunque, più che chiara sembra nuova.
Sul versante indiano, nel frattempo, la battaglia giuridica in corso non si è sopita, anzi. Un partito forte nell’India del Sud, l’Aiadmk, e le due sorelle di uno dei pescatori uccisi hanno chiesto al tribunale di arrestare e indagare anche il capitano della Enrica Lexie, Umberto Vitelli, finora mai accusato direttamente ma ancora a bordo della nave, sequestrata nel porto di Kochi. Il tribunale ha respinto la petizione per l’arresto ma ha chiesto alla polizia di indagare per stabilire se Vitelli avesse il potere di ordinare ai marò di sparare, se avesse il controllo delle armi a bordo e se fosse presente al momento dell’incidente. A favore dell’allargamento dell’indagine al capitano sono favorevoli una serie di movimenti sociali legati ai pescatori poveri della costa. Se Vitelli dovesse essere coinvolto, l’Italia si troverebbe nell’imbarazzo di dovere difendere Latorre e Girone con un approccio su misura per i militari — cioè con un grande sforzo diplomatico — e Vitelli secondo le normali leggi della navigazione.
In uno sviluppo parallelo ma separato, un tribunale ha deciso che la Enrica Lexie non potrà  essere rilasciata in quanto è ancora sottoposta a indagini. Domani, un tribunale della città  di Kollam terrà  un’udienza nella quale probabilmente rinvierà  la pubblicazione dei risultati della perizia balistica di 15 giorni e allo stesso tempo stabilirà  se cambiare la sede di prigionia dei due marò. Il tribunale di Kochi, invece, dovrebbe domani dare un giudizio sulla competenza a giudicare i militari, se nei tribunali italiani come sostiene Roma o in quelli indiani come indica Delhi. Si inizierà  così a vedere se la fine della campagna elettorale nel Kerala avrà  davvero cambiato qualcosa.


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