Premafin riunisce ancora il cda vuole ridurre l’aumento Fonsai

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MILANO – Cda a sorpresa in casa Premafin. La holding del gruppo Ligresti ha convocato un consiglio, il cui ordine del giorno dovrebbe riguardare aspetti tecnici. Tuttavia, la coincidenza temporale ha alimentato più di una speculazione: domani infatti scadono i termini fissati da Sator e Palladio per la loro offerta alternativa. In casi del genere nulla è scritto nella pietra e comunque ufficialmente non è su questo che è stato convocato il cda. Ma è probabile che il tema rientri – ove non sia addirittura l’elemento centrale – nel novero degli argomenti che affronterà  oggi Premafin.
Di sicuro la holding si sta interrogando sull’aumento di capitale Fonsai; anzi ieri ha fatto qualcosa di più: ha inviato una lettera ai consiglieri della controllata, chiedendo loro di riconsiderare il tetto dell’aumento da 1,1 miliardi riducendo eventualmente l’importo alla luce delle mutate (e migliorate) condizioni di mercato, in particolare dei titoli di Stato (che tanto avevano contribuito ad affossare il bilancio Fonsai). Un miglioramento che certo non fa venir meno la necessità  di fare maggiori accantonamenti per le riserve sinistri, né di svalutare gli immobili, ma sicuramente crea una situazione diversa rispetto a quella di fine anno.
Nel frattempo, in Borsa i titoli della scuderia si sono mossi molto: Fonsai ha chiuso in ribasso del 9,75%. In calo praticamente identico Premafin (-9,39% a 0,38 euro) e debole Milano Assicurazioni (-7,49% a quota 0,29) mentre Unipol ha limitato i danni ad un meno 1,28%, a 0,27 euro. Siamo ancora lontani dall’ora X dei concambi, ma i reciproci rapporti di forza cominciano a costituire un fattore da considerare attentamente e anzi all’interno della galassia Ligresti qualcuno comincia a voler contare di più, nella fusione, e a dimostrare una certa freddezza rispetto alla promessa sposa.
Tuttavia, in parallelo continuano a procedere le attività  propedeutiche a concludere lo schema più volte annunciato dell’operazione: fusione a quattro (Premafin, Fonsai, Milano assicurazioni e Unipol assicurazioni) e riscadenzamento del debito. Proprio su questo fronte ieri la bozza di accordo con le banche è stata spedita dall’advisor Banca Leonardo agli istituti di credito coinvolti; se si raggiungesse un accordo già  in pochi giorni si potrebbe arrivare ad una confort letter, una sorta di intesa vincolante da formalizzare poi nei rispettivi cda delle banche. Restano comunque sullo sfondo i dubbi, probabilmente anche solo procedurali, di alcune banche, che hanno chiesto allo studio legale Rcc (Crisostomo) di esprimere un parere legale su come muoversi nei confronti dell’offerta concorrente (anche in termini di ristrutturazione bancaria) di Sator e Palladio. 
Un punto importante resta poi il pronunciamento delle autorità  di controllo, dalla Consob all’Isvap. A proposito dell’istituto di vigilanza delle assicurazioni, c’è da registrare l’interrogazione a risposta scritta presentata dall’onorevole Antonio Luongo del Pd, che ha chiesto al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera di quali elementi disponga a proposito della crisi di Fondiaria-Sai e «se non ritenga vi siano i presupposti per esercitare i poteri di cui all’articolo 10, comma 2, della legge n. 576 del 1982» che contempla l’ipotesi di rimozione o sospensione del presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini.


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