“In Francia troppi stranieri” Sarkozy corteggia l’ultradestra

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PARIGI – «Abbiamo troppi stranieri sul nostro territorio». Nicolas Sarkozy nega di essersi spostato a destra, ma continua a martellare i temi cari a Marine Le Pen e al Fronte nazionale. Dopo aver dato pegno all’estrema destra sulla carne halal, il presidente-candidato ha nuovamente strizzato l’occhio all’elettorato frontista: l’altro ieri sera, in una lunghissima trasmissione televisiva, ha insistito sul tema dell’immigrazione come principale preoccupazione del paese. Una scelta che ha suscitato le ire del verde tedesco (ed eurodeputato francese) Daniel Cohn-Bendit: «Mi ha detto che sono di troppo. Si può discutere di come regolare l’immigrazione, ma una frase così… In periodo di crisi gli esseri umani sono ansiosi, chi sta male cerca capri espiatori. Un presidente responsabile non ha il diritto di dire che c’è qualcuno di troppo».
Se la reazione della sinistra è scontata, quella della destra lo è altrettanto: i toni del capo dello Stato piacciono a una fetta non trascurabile dell’elettorato conservatore, che scarica sugli immigrati le proprie insoddisfazioni. E Sarkozy sa che può risalire la china solo se riesce a recuperare voti fra i simpatizzanti dell’estrema destra. Per questo ha sviluppato a lungo l’argomento: ci sono troppi stranieri, ha detto, e «il sistema di integrazione funziona sempre peggio». Per dimostrarlo ha citato la difficoltà  di trovare agli immigrati «un alloggio, un impiego, una scuola. Il sistema rischia la paralisi». Bisogna quindi ridurre l’immigrazione, non solo quella clandestina, ma anche quella legale: se ogni anno arrivano regolarmente Oltralpe 200 mila extra-comunitari, Sarkozy ha detto di voler dimezzare il loro numero, senza dire come conta di riuscire nell’intento. Il presidente-candidato ha aggiunto di voler rivedere gli aiuti sociali di cui godono gli immigrati, che saranno legati agli anni di permanenza e di lavoro Oltralpe. Ma ha respinto l’idea avanzata dall’ala più radicale della destra: la Francia continuerà  a offrire le cure mediche necessarie anche agli immigrati clandestini: «Un malato ha il diritto di essere curato, qualunque sia il colore della sua pelle o la sua nazionalità . Non voglio rimettere in discussione questa generosità  francese». E se sono clandestini, «saranno curati e poi rimandati a casa».
La sinistra ha reagito indignata alle parole di Sarkozy: i leader socialisti parlano di «vecchi ritornelli» e chiedono ritegno. Ma il capo dello Stato aveva già  affrontato l’argomento qualche giorno fa e aveva ribadito la sua volontà  di parlarne durante tutta la campagna: «Non esistono argomenti tabù. A forza di non parlare dei temi che preoccupano i francesi, si finisce per lasciare spazio ai più estremisti». Quanto all’accusa di voler recuperare l’elettorato frontista, Sarkozy se n’è liberato senza patemi d’animo: votare Le Pen, sostiene, significa fare il gioco dei socialisti e favorire così una politica lassista in materia di immigrazione.


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