Scatta la giostra delle addizionali Irpef mini stangata su stipendi e pensioni

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Le voci sono sempre le stesse: le trattenute addizionali Irpef degli enti locali, ma sono tutte in salita (alcune già  da gennaio). Con l’arrivo di marzo hanno raggiunto il primo picco, sono entrate tutte in azione, almeno là  dove potevano. La mini stangata di marzo è dunque arrivata puntuale su stipendi e pensioni, limati dalle imposte. Ci potrebbero essere due o tre voci tutte in crescita: l’addizionale regionale, il saldo di quella comunale per il 2011 e l’acconto di quest’ultima sul 2012. Una giostra di rincari, che è appena cominciata. È aumentata l’aliquota base regionale, che passa dallo 0,9 all’1,23, se non è già  scattata. Un piccolo salasso deciso a dicembre dal Salva-Italia sui redditi del 2011, un’imposta che dunque colpisce retroattivamente. È come se si dovesse saldare un debito calcolato sui guadagni dell’anno passato. 
Tranne gli esenti (pensionati e dipendenti), tutti i lavoratori da Nord a Sud, avranno l’aumento in busta paga. Certo saranno pochi o tanti euro, a seconda del reddito. «Poca roba… al max saranno una quindicina di euro, ma se smetto di mangiar gomme americane ci rientro», scrive infatti alieno67, nel forum lanciato da Repubblica. it. Il conto finale però sarà  salato. Quella di marzo è la prima trattenuta di un “debito” diviso in undici rate. L’aumento varrà  mediamente 76 euro, secondo un calcolo fatto dal Servizio politiche territoriali della Uil, il che porterà  l’addizionale regionale Irpef a 371 euro per una famiglia media. 
Il “peso” dell’imposta dipende anche dal reddito dei singoli. I lavoratori che non guadagnano più di 8.030 euro sono esenti, come i pensionati a basso reddito (fino a 75 anni e con un assegno da 7.535 euro, oltre i 75 anni per un importo sino a 7.785 euro). Situazioni difficili quelle, perché basta un salario da 1.200 euro che l’imposta ne varrà  51 l’anno e con 3.200 euro al mese l’Irpef regionale arriverà  a 137 euro l’anno. Con 1.700 euro si pagherà  73 euro e 94 con 2.200. Qualcuno lo ha già  sperimentato: «Io ho trovato 60 euro in meno su uno stipendio già  da fame», scrive Dimaruma su Repubblica. it. 
Uno scalino più in basso o più in alto sul cedolino della pensione o dello stipendio c’è l’Irpef comunale per la quale sulla busta paga di marzo è prevista la prima trattenuta in acconto (30%) sui redditi del 2012. Un piccolo salasso per un’aliquota che può arrivare fino allo 0,8%, ma che non tutti i Comuni hanno adottato. Ci sono anche enti locali che hanno aliquota zero, per cui la stanghetta dell’imposta non scatterà , altri uno 0,2 e via dicendo. La differenza col passato è che da agosto hanno avuto il via libera per salire fino allo 0,8%. E probabilmente molti lo faranno, visti i tagli al bilancio arrivati dal governo centrale. Alcuni lo hanno già  annunciato. D’altra parte hanno tempo fino a giugno. Fino ad ora sono 301 i comuni che si sono adeguati all’insù, tra cui 7 capoluoghi di provincia (Chieti, Agrigento, Brascia, Catanzaro, Teramo Viterbo, mentre Ferrara ha adottato aliquote comprese tra lo 0,6 e lo 0,8 a seconda del reddito). Terza voce è il saldo dell’addizionale comunale del 2011, anch’essa divisa in undici rate. «Sulla busta paga ho avuto 6 euro in più per l’addizionale regionale e 3 per quella comunale», è il post di un lettore su Repubblica.it. Ma tante sono anche le voci critiche: «non mi sembra un gran salasso. Considero salassi invece le spese dovute a mancati servizi, quelle che ci obbligano a spese private che un cittadino di Berlino o di altre città  europee non ha». Amaro il messaggio di mrs3: «Ho visto la busta paga e ho pianto, simbolicamente, su quanto resta di quello che un tempo era uno stipendio».

L’emendamento / Benzina, torna la “tassa sulle disgrazie” accise più care per pagare le calamità     


ROMA – Possibili aumenti della benzina per i contribuenti delle Regioni che hanno dichiarato lo Stato d’emergenza dopo le nevicate di febbraio. La commissione Affari costituzionali del Senato, infatti, ha ripristinato la cosiddetta “tassa sulle disgrazie”, tolta due settimane fa dalla Camera. Ora la parola passa all’aula che oggi voterà  il decreto semplificazioni, in cui è inserita la norma. E nelle ultime ore è ripartita la corsa dei prezzi dei carburanti sempre più vicini a quota 2 euro al litro. Questa ennesima raffica di rincari porta nuovi record per la benzina con punte di 1,998 nelle Marche anche se dal primo aprile la riduzione dell’addizionale regionale porterà  al vertice dei prezzi Liguria e Toscana. 

Le tasse / Possibile rateizzazione di sei anni per i debiti fiscali fino a 20mila euro    


ROMA – Sono stati prorogati i termini per pagare a rate le cartelle del fisco: il decreto salva-Italia infatti ha portato la soglia a sei anni. Per ottenere la rateizzazione, possibilità  adesso prevista per i debiti che ammontano fino a 20.000 euro (in precedenza ci si fermava a 5000 euro) è sufficiente presentare una richiesta motivata che attesti la propria situazione di temporanea difficoltà  economica.
Inoltre il mancato pagamento di una rata non comporta la decadenza: non si ha più diritto alla rateizzazione solo se si saltano due scadenze consecutive. Il piano di ammortamento può essere a rate variabili e crescenti, anziché costanti. La rateizzazione esclude l’iscrizione dell’ipoteca da parte di Equitalia. 


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