Sconti fiscali, taglio di un miliardo tra istruzione, asili nido e veterinari

by Editore | 23 Marzo 2012 7:54

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ROMA – «In questo momento non andiamo a riguardare le aliquote». Il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, conferma la linea del governo contenuta nella nuova delega fiscale che blocca le tre aliquote di Tremonti e che oggi arriva in consiglio dei ministri, ma l’agenda è assai densa e la sua approvazione non è scontata. Comunque i 17 articoli della riforma fiscale, che avrà  nove mesi di tempo per essere attuata, contengono una serie di rilevanti norme quadro. In prima linea c’è il fondo per la riduzione delle tasse che sarà  alimentato dall’evasione e dall’erosione, cioè dalla riduzione degli sconti fiscali «ingiustificati, superati o che costituiscono una duplicazione». 
Ed è proprio su questo aspetto che già  si sta lavorando, anche ai fini di recuperare risorse per i nuovi ammortizzatori sociali: da una prima analisi il governo sarebbe pronto a tagliare oltre un miliardo. Circa 658 milioni verrebbero dal taglio delle deduzioni oggi concesse su un terzo dei contributi pagati dai collaboratori a progetto e da altre forme; 297 milioni verrebbero dalla sforbiciata alle detrazioni per le spese per istruzione; 55 milioni verrebbero dalle detrazioni sulle spese per il trasporto; 34,7 dagli asili nido e 12 dalle spese veterinarie. Questo non sarebbe che il primo passo destinato in un secondo momento ad essere esteso ad altri settori.
Il pacchetto di riforme non si ferma qui. E’ prevista la carbon tax per favorire – come ha detto ieri il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – le energie rinnovabili e introduzione dell’ Iri al posto dell’ Ires per separare redditi personali da quelli dell’impresa. Tutto ciò accompagnato da una serie di provvedimenti contro chi non paga le tasse, dalla revisione delle sanzioni (che saranno concentrate sui comportamenti fraudolenti o simulatori) all’istituzione di una Commissione indipendente per i monitoraggio del fenomeno. 
Gli obiettivi generali della delega sono elencati nell’articolo 1: «sviluppo e competitività », «maggiore razionalità  ed equità  del sistema fiscale» ma fin dalle prime righe, e in buona parte dell’ articolato, emerge una particolare attenzione al contrasto all’ evasione e all’erosione con una particolare attenzione all’abuso di diritto. Il governo punta anche alla revisione del catasto e alla ridefinizione dei valori dei fabbricati avvicinandoli ai prezzi di mercato.
Intanto alla Camera prosegue il camminino del decreto fiscale: ieri è iniziato l’esame degli emendamenti ma i lavori sono stati rinviati a martedì prossimo. Resta caldo il tema dell’Imu: la Confedilizia chiede la riduzione delle aliquote sulle case con contratti di affitto concordati e lamenta aumenti fino a trenta volte l’attuale livello (come a Forlì). Un ordine del giorno della Lega per escludere l’Imu dai fabbricati rurali è stato accolto nell’ambito delle votazioni del decreto liberalizzazioni. Protesta l’Alleanza delle cooperative che lamenta l’aumento dell’Imu per oltre 41 mila soci di alloggi sociali.
Infine la Lega denuncia un nuovo caso di mancanza di copertura: si tratta della norma che cancella l’imposta sui money transfer introdotta da Tremonti e che colpisce le rimesse degli immigrati. I Lumbard calcolano un ammanco di 40 milioni e chiedono l’intervento del Quirinale.

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