Soldi, fama e potere ora il capofamiglia è lei

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I dati messi in fila dai sociologi Usa non lasciano dubbi. Già  oggi 4 donne su 10 guadagnano più del marito: e la quota è raddoppiata nel giro degli ultimi vent’anni. 
Tu chiamalo, se vuoi, effetto pillola. La scoperta che ha compiuto mezzo secolo solo adesso sta lasciando intravedere tutto il suo potenziale rivoluzionario. Dopo qualche milione di anni la donna non è più schiava della gravidanza e può permettersi di pianificare famiglia e futuro: magari investendo sulla propria educazione. Anche qui le cifre sono da brivido: le signore hanno recuperato con una velocità  sorprendente lo storico – e incolpevole – ritardo: le donne oggi costituiscono il 60 per cento degli studenti universitari americani e la maggioranza dei laureati. Ergo: le professioni migliori e più pagate si stanno declinando tutte al femminile. Proprio mentre il tramonto dei faticosissimi mestieri che hanno nutrito tra lacrime e sangue la rivoluzione industriale ormai lascia a casa sempre più nerboruti giovanotti. Così entro 25 anni, dall’avvocato al medico, i mestieri che negli ultimi 25 secoli sono stati considerati più prestigiosi e facoltosi saranno appannaggio di quello che una volta si chiamava il gentil sesso. E preparatevi anche a un’ondata di reportage e storie al femminile. Il primo direttore donna del New York Times, Jill Abramson, è solo la punta dell’iceberg: le donne surclassano due a uno gli uomini nelle journalism school di tutt’America.
“It’s a man’s world” – questo è un mondo di uomini, piangeva James Brown, aggiungendoci galantemente “che non sarebbe nulla/nulla senza una donna”. Anche la vecchia canzone merita un’update: sta diventando un mondo di donne. E per i maschi che non colgono l’occasione per cambiare sono dolori. Liza Mundy ha scritto un libro sull’ex sesso debole che sta diventando “The Richer Sex”, il sesso più ricco, e le sue tesi sono finite in copertina sull’ultimo Time. La signora è una pluripremiata giornalista del Washington Post e sa leggere le cifre col calore della reporter. Tipico esempio di maschio che non si adatta? Bobby Brown, per esempio, l’ex marito della povera Whitney Houston: «Io penso che scatti qualcosa dentro un uomo» diceva la diva «quando una donna diventa molto più famosa di lui». Che Bobby non sopportasse il successo della moglie è cosa risaputa: che Whitney non sia riuscita a sopportare la fine della loro storia pure. La questione è proprio questa: le donne sull’orlo del possesso del mondo cambiano i parametri che hanno retto la società  dalle caverne a Facebook. Se è la signora è quella che porta il pane a casa cambiano tutti gli equilibri: dall’economia alle tecniche di seduzione. 
Le donne che guadagnano più dei mariti si occupano ovviamente meno della casa. E anche qui il trend è chiaro. Non solo negli ultimi quarant’anni sono raddoppiate le ore che i papà  dedicano alla cura dei figli: da 2.6 a 6.4 alla settimana. Nello stesso periodo è addirittura quadruplicato il tempo che i maschietti impiegano le “faccende domestiche”: 0.5 a 2 ore sempre alla settimana. Proprio mentre dagli anni 70 a oggi le donne hanno guadagnato 70 minuti di lavoro in meno.
E’ insomma tutto da riscrivere quello che Simone de Beauvoir, che pure dovette mitigare le sue pretese femministe di fronte a quel donnaiolo di Jean Paul Sartre, definì “il patto” stabilito agli albori della civiltà : la donna si prendeva cura della famiglia in cambio della fedeltà  (ah ah ah) dell’uomo. E aveva proprio ragione, si fa per dire, l’anonimo editorialista del Times di Londra che ai tempi delle prime riforme in favore della donna, 1868, tuonò contro la proposta di concedere alle signore i diritti di proprietà . Non era il matrimonio forse basato «sull’autorità  da una lato e la subordinazione dall’altro»? E che cosa «impedirà , adesso, alla moglie, di andare dove le pare e fare ciò che le piace?». 
Resta soltanto da chiedersi perché la rivoluzione, un secolo e mezzo dopo, parta invece qui, oltreoceano. Dice a Repubblica Tina Brown, la prima donna direttrice di un maschile come Newsweek, che la spiegazione è soprattutto culturale: «C’è una nuova generazione di ragazze pronte a tutto, che non si spaventa di fronte a nulla. Guardate quante reporter di guerra: donne che non si fermano neppure di fronte ai mestieri più pericolosi o fisicamente più faticosi – pronte a farsi carico di tutto». Anche a prendersi carico, adesso, di quella famiglia per millenni sulle spalle dei maschietti? Auguri. Soprattutto ai papà .


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