Tav, Mercalli: “L’opera è inutile, le violenze coprono questo fatto”
Oggi l’attenzione è rivolta ai blocchi, alle proteste, alle cariche e agli scontri: “E’ solo schiuma -afferma convinto Mercalli -, il punto vero è che autorità e istituzioni centrali non vogliono dialogare ma fanno finta di farlo. Cancellieri dice che il dialogo c’è stato? Non è vero, loro hanno fatto parlare ma non hanno ascoltato affatto”.
“Eravamo in 75.000 a marciare – prosegue il climatologo -, io ero lì in giacca e papillon insieme ai miei colleghi universitari, non andavamo certo in giro con le pietre in tasca. Poi, in una vicenda come questa trovi sempre il facinoroso e il cretino: e servono solo per sviare l’attenzione dal problema vero: l’opera è inutile e si fa solo per motivi economici. Ma buttare venti miliardi ora è da pazzi”.
Come se ne esce? Mercalli sostiene che esista un solo modo “decente: fermare i giochi e convocare gli scienziati a palazzo Chigi. Monti ascolti le ragioni delle due parti, basate su dati non su emozioni o dogmi, e decisa solo dopo. Tanto la montagna è lì, non si muove: che fretta c’è?”.
Mercalli ne ha per tutti, anche sul fatto che in Francia non si sono registrate proteste No Tav: “Anche qui menzogne – spiega -, i francesi non hanno costruito niente finora: solo tre cunicoli esplorativi, ora tappati. E poi andate ad osservare i giornali francesi: non dicono una parola sulle proteste, se ci fossero davvero interessati e preoccupati gli articoli sarebbero decine. Se invece la Francia sentisse di subire un danno dallo stop ai lavori in Italia manderebbe la portaerei De Gaulle a bombardarci”.
Le ragioni scientifiche che dicono no al Treno Alta Velocità “sono state recentemente scritte in una lettera firmata da 360 tra scienziati e ricercatori, tra cui chi parla, e inviata a Monti. Poi, se si dimostra che la linea Tav è davvero utile e il gioco vale la candela, e non invece solo una nuova piramide di Cheope, io sarò il primo a riconoscerlo. E andrò anche all’inaugurazione”.
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Con il famoso decreto 201, il cosiddetto Salva-Italia (6 dicembre 2011) il neonato governo Monti affidava l’acqua all’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Aeeg. Per non sapere né leggere né scrivere l’Autorità , chiamata così in causa, si rivolgeva al Consiglio di stato per un parere sulle tariffe.