Arrestato ex ministro, ricco sospetto in tempi di crisi

by Editore | 13 Aprile 2012 9:13

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Il suo spettacolare arresto poche ore dopo l’annuncio delle elezioni a scatenato l’ira dei partiti di sinistra, che denunciano come – spettacolarizzando la giustizia – si cerchi di distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi del paese.
La vita politica di Tsoxatsopoulos, dopo l’arrivo del Pasok di Andreas Papandreou al potere nel’ottobre del 1981, è tutta legata alle spese militari di un paese che spende tradizionalmente molto di più per gli armamenti che per le sue scuole. Per almeno vent’anni è stato la mano destra del fondatore della Pasok. Non si è limitato a comprare solo armamenti, con un debole per i carri armati tedeschi Leopard, ma anche – in occasioni delle Olimpiadi del 2004 – il sistema di sorveglianza elettronica C4i della americana Saic per il prezzo modico di 250 milioni di euro. Peccato che il sistema non abbia mai funzionato.
Ma l’ultima commessa di sommergibili dalla Germania gli è stata fatale, perché un giudice tedesco ha fatto così bene il suo lavoro che ha fatto saltare in aria la ragnatela di società  offshore che Tsoxatsoupoulos utilizzava per aggirare le leggi e, sostiene l’accusa, incassare tangenti e comprare lussuose case.
Il rais del Pasok vive in Grecia come padre padrone. Sembra che i soldi non bastassero mai al 73enne uomo politico. Per l’accusa, si sarebbe messo a comprare quattro sommergibili di fabbricazione tedesca per garantirsi delle tangenti, da utilizzare per l’acquisto di un lussuoso appartamento di fronte all’Acropoli. La polizia ha trovato nella casa della figlia perfino dei lingotti d’oro, mentre diversi immobili erano stati intestati a stretti e lontani familiari. I guai per Tsoxatsopoulos sono cominciati quando il primo sommergibile ha cominciato ad accusare vari difetti, non visti per altro dall’allora ministro della difesa Venizelos. Ora la Grecia che affonda dovrà  pagare 2 miliardi di euro per i quattro sommergibili, quasi il valore di due manovre di tagli su pensioni e salari. Ma non è solo questo. Con il primo Memorandum del prestito di 110 miliardi di euro, la Francia ha «prestato» alla Grecia delle navi militari con l’obbligo di acquisto alla data di scadenza del «prestito». La Germania aveva accusato la Francia di di concorrenza sleale, sostenendo il diritto delle società  tedesche a partecipare al banchetto delle spese militari di Atene. Non sembra un caso che la crisi del debito in Grecia sia cominciata quando il paese ha dovuto emettere nuovi prestiti per pagare quelli vecchi, per gli armamenti e le Olimpiadi. Secondo alcune indiscrezioni, nelle trattative per il secondo Memorandum per il maxi prestito dei 130 miliardi di Fondo monetario e Unione europea, si sarebbero levate voci per diminuire le spese militari in Grecia ed evitare dei tagli allo stato sociale, ai salari e alle pensioni. Ma la Germania e la Francia avrebbero imposto il loro veto, facendo impallidire qualche rappresentante internazionale. Il governo di Papadimos e Venizelos ha detto negli ultimi giorni che probabilmente la Grecia avrà  bisogno di un terzo Memorandum. Quanti altri armamenti dovrà  comprare il paese per assicurarsi i nuovi prestiti?

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