Calcio choc muore Morosini

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Piermario Morosini, non ancora 26enne, centrocampista della squadra toscana, ex nazionale Under 21 e Udinese, è morto dopo aver accusato un malore in campo, all’ospedale Santo Spirito di Pescara. Un altro lutto calcistico che colpisce la città  dopo la scomparsa, due settimane, del preparatore dei portieri del club ed ex portiere di serie A, Franco Mancini. Una tragedia che ha indotto la Federcalcio a sospendere con effetto immediato tutti i campionati, dalla A ai tornei minori e a imporre un minuto di silenzio in tutte le competizioni sportive.
Sono immagini choc quelle arrivate ieri da Pescara: mezz’ora del primo tempo, azione offensiva dei padroni di casa, Morosini sta correndo lontano dal pallone, all’improvviso si accascia sul prato, cade a faccia in avanti, tenta due volte di rialzarsi per poi cedere di botto, apparentemente in preda a convulsioni. Le panchine e il guardalinee attirano l’attenzione dell’arbitro Baratta, interviene immediatamente il medico sociale del Pescara, poi a soccorrere il giocatore del Livorno, tra la disperazione e le lacrime di compagni di squadra e avversari, arriva il primario di Emodinamica dell’ospedale di Pescara, Leonardo Paloscia, che stava assistendo alla gara e che ha seguito Morosini sino all’arrivo al pronto soccorso. Le due squadre sconvolte tornano negli spogliatoi, solo Zeman resta in campo. Massaggio cardiaco, intubazione in attesa dell’ambulanza, bloccata per alcuni minuti da un’automobile che ostruisce il passaggio. Sono attimi concitati. Il portiere del Pescara, Anania, ha poi riferito che «alcuni compagni hanno portato la barella sino all’ambulanza». 
Morosini, colpito da crisi cardiaca con successivo arresto cardiocircolatorio, è arrivato al nosocomio pescarese in fibrillazione ventricolare, cioè in uno stato di anomalia degli impulsi elettrici cardiaci. I medici hanno messo il giocatore in coma farmacologico per permettergli di applicare uno stimolatore esterno. Poi l’annuncio del decesso alle 17 dall’ospedale della città  abruzzese. Così il primario Leonardo Paloscia: «Abbiamo fatto tutto il possibile per rianimare il ragazzo, anche un pacemaker provvisorio, ma non ha mai ripreso conoscenza finché non si è deciso di sospendere la rianimazione, un’ora e mezzo dopo». Tra le ipotesi, un’infezione che avrebbe provocato l’infarto. 
Con la morte di Morosini prosegue l’escalation di decessi da brividi nel calcio. Dall’ex bomber della Roma Giuliano Taccola, morto negli spogliatoi di Cagliari nel 1969, a Renato Curi, stroncato da un malore in Perugia-Juventus del 1977, sino ai casi del camerunense Foè, dello spagnolo Puerta, mentre recentemente Fabrice Muamba, 23enne del Bolton, rimasto per 78 minuti senza battito cardiaco durante la gara contro il Tottenham, si è miracolosamente ripreso.


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